Ad Okolona, nel Mississippi, all’età di 71 anni è venuto a mancare Jimmy “Irish” Heair (99-34-1), peso leggero-welter in attività dal 1971 al 1984.

 

Pur non avendo mai vinto, ne combattuto per il titolo mondiale, Heair merita di essere ricordato per la sua dedizione alla boxe e il coraggio di aver affrontato qualsiasi sfida anche contro assi delle dodici corde che gli è stata proposta.

 

Dopo aver messo insieme una striscia vincente di 33 incontri, tra le quali spicca quella di punti sul messicano Chango Carmona ex campione leggeri WBC, nel maggio del 1974 all’Olimpic Auditurium di Los Angeles venne battuto ai punti per MD dal non trascendente filippino Rudy Barro che anni dopo resisterà dopo due riprese al cospetto di Ricky Mattioli.

 

Dopo quella sconfitta accetta ogni buona borsa che gli viene offerta dagli organizzatori di ogni parte del mondo andando a combattere in Australia contro Hector Thompson, a Londra contro Dave “Boy” Green e a Buenos Aires contro l’intoccabile Nicolino Loche. 

 

Dopo aver affrontato pugili di buona quotazione quali Harold Weston e Pete Ranzany, nell’aprile del 1979 a Las Vegas, con il solito spirito impavido, acconsente di affrontare nientemeno che Roberto “mano de piedra” Duran, ai suoi primi incontri tra i pesi welter, dal quale subisce una onorevole sconfitta ai punti.

 

Con il passare degli anni e per la lunga e intensa attività alle spalle, cominciò a venire meno la sua resistenza ai colpi, che lo portò a perdere sempre più incontri prima del limite.

 

Nell’ottobre del 1981 il fenomenale Mike McCallum, campione mondiale in tre diverse categorie di peso, al decimo incontro della carriera, gli impose il KO in due riprese.

 

Due mesi dopo sul ring del Palazzo dello Sport di Milano venne travolto in una ripresa da un lanciato Nino La Rocca. 

 

Chiuse la carriera, durata troppo a lungo, nel 1984 dopo aver subito sette sconfitte consecutive.

 

Max