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Bordo Ring

Warren batte Payano per il titolo Wba dei gallo

 

Un giudice vede il pareggio

 

di Matteo Biancareddu

 

 

 

Ieri sera, a Chicago, il titolo WBA Super dei gallo è passato dalle mani di Juan Carlos Payano (17-1-0, 8 KO), che lo deteneva da due anni, a quelle di Rau’shee Warren (14-1-0, 4 KO), pugile statunitense di ventinove anni. Warren ha avuto la meglio sul dominicano Payano agendo da incontrista e rintuzzandone gli attacchi con tempismo. Avrebbe meritato una vittoria più netta di quella sancita dai tre giudici, ma ha finito per scontare la condotta sparagnina ed “economica” tenuta per gran parte del match. E’ ormai noto che il metro di giudizio impiegato Oltreoceano si appiattisce sui numeri dei colpi portati e di quelli messi a segno, trascurando o svalutando gli altri fattori che intervengono nel combattimento e che concorrono a determinare il vincitore. Nel match di ieri, Payano ha portato un volume di colpi enormemente superiore a quello del rivale, salvo metterne a segno solo una minima parte. Warren, invece, è risultato molto più preciso, finendo per mandare a bersaglio un numero di colpi leggermente superiore a quello dell’avversario, stando alle statistiche di Compubox. A margine di questi dati aritmetici, comunque favorevoli allo statunitense, la supremazia di Warren si è manifestata chiaramente per chiunque meno che per uno dei tre giudici, quello che ha visto il pareggio. Gli altri due, fortunatamente, hanno riconosciuto a Warren un vantaggio di due punti, sufficiente a premiare il pugile di Cincinnati con una giusta vittoria.

La prima metà dell’incontro è stata appannaggio quasi esclusivo dello statunitense, che ha regolarmente anticipato le iniziative del rivale. Come avevamo predetto in sede di presentazione, Warren aveva qualcosa di meglio da mostrare rispetto a quanto fatto nel primo match con Payano, risalente a un anno fa e conclusosi con una discussa vittoria ai punti del dominicano. Anche stavolta, Warren ha boxato da incontrista qual è, ma con maggiore compostezza e con schemi d’azione più chiari. Quando Payano, mancino come Warren, attaccava con l’uno due dalla media distanza, lo statunitense incrociava il primo colpo con il destro e subito usciva sulla destra ruotando sul piede perno. In questo modo, evitava anche il sinistro e, una volta scivolato alle spalle dell’avversario, aveva la possibilità di rientrare con uno o più colpi per poi uscire di nuovo. Di tutto questo, Payano capiva ben poco: il destro di Warren, portato alternativamente in diretto, gancio o montante, risultava un enigma. Il dominicano provava a sopperire con la determinazione e la continuità d’azione, trovando una sponda nell’atteggiamento spesso passivo e disimpegnato del rivale, che si limitava a difendersi per lunghi tratti. La difesa di Warren era peraltro rischiosa, con le mani basse e la sola spalla destra a protezione del mento, ma funzionava grazie ai riflessi felini e al tempismo degli spostamenti sulle gambe. Quando poi il pugile dell’Ohio si degnava di rientrare, riservandosi di farlo soprattutto nell’ultimo minuto dei round, la sua supremazia acquistava consistenza e si legittimava compiutamente.

Rau'shee Warren finally wins bantamweight title, defeats Juan Carlos Payano in rematch

La seconda metà dell’incontro registrava un incremento dell’agonismo, come ovvia e naturale conseguenza del forcing attuato da Payano nell’intento di ricucire lo svantaggio. L’ottava ripresa era un gentile regalo di Warren all’avversario, i cui colpi facevano strage di mosche e zanzare nell’aria tutt’intorno, ma gli valevano ugualmente l’assegnazione del round per la totale indolenza del rivale, che letteralmente non tirava un pugno. Il momento migliore di Payano si concentrava nelle due riprese successive, quando Warren accusava diversi colpi negli scambi imposti dal dominicano. I pugni di Payano, però, non sono di quelli che lasciano il segno, sicché l’avversario poteva scampare al pericolo. Warren rinveniva con vigore fin dall’inizio dell’undicesimo round, presentendo forse che il suo vantaggio sui cartellini potesse rivelarsi meno ampio del dovuto. Lo statunitense scuoteva subito il rivale con un veemente assalto a due mani, che tuttavia confermava anche per lui la scarsa efficacia nei colpi. Payano profondeva l’ultimo sforzo nella ripresa conclusiva, riuscendo peraltro a mettere in difficoltà l’avversario, che difatti ricorreva più volte alle tenute; ma questo non bastava al campione per tenere la cintura, che passava dai suoi fianchi a quelli di Warren. Lo statunitense ha i numeri per diventare un protagonista nella divisione dei gallo, a patto che modifichi lo stile incrementando l’attività offensiva.

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