Record di spettatori  

Il guru del pugilato italiano degli anni sessanta Steve Klaus fu intervistato davanti al botteghino di San Siro dove la gente faceva la fila per comprare il biglietto. Il dieci maggio del 1961 Duilio Loi e Carlos Ortiz si incontravano nel celebre terzo match della loro storia.:

- Duilio è il pugile delle rivincite. Lui un avversario lo fotografa. Poi, quando sviluppa il….negativo, si trova così davanti il suo uomo sezionato per benino. E di conseguenza , se anche ha commesso qualche errore, nel primo incontro, -Diceva Klaus- state pur certi che troverà modo di correggersi. Ci sono due esempi lampanti che sono poi le uniche sconfitte del suo straordinario record: Johansen e Ortiz.Con il primo si prese una rivincita secca, chiara, lampante. Con il secondo, ammesso che avesse perso il primo confronto ( e io sono tutt’altro che d’accordo) ha fatto altrettanto. Percio’ a parte altri fattori tecnici dico che Carlos Ortiz non ha molte speranze di riconquistare il suo titolo. Duilio , Ormai, sa tutto di lui : Sa come boxa, sa quali sono i colpi più pericolosi, conosce a menadito i trucchetti che può usare nel corso del combattimento. Naturalmente ha svolto tutta la sua preparazione tenendo sempre ben presente le doti del suo prossimo pericoloso antagonista -

Quella sera a San Siro c’erano 61.900 paganti un primato difficilmente eguagliabile a tutt’oggi . Tra i flutti di quell’oceano di gente c’erano anche dei detrattori che Duilio annoverava tra i tifosi, i giornalisti e i politici , ma questo fa parte della sua leggenda .

Aveva vinto il suo primo titolo italiano nel 1950 con Male’. Nel 1954 conquistava il primo titolo europeo contro Johansen nei leggeri ,per poi vincere quello dei welter nel 1959 . Nel settembre del 1960 vinceva   il titolo mondiale dei welter junior contro Ortiz da cui aveva perso nel giugno precedente a San Francisco   .

Loi e Ortiz salivano la scaletta di San Siro con palmares importanti ma molto differenti : ecco le due istantanee :

LOI – 32 anni ,triestino, altezza 1,64, quasi 13 anni di professionismo.

Incontri disputati 113 , dei quali 104 vinti( 21 prima del limite)7 pareggiati e due persi . Non ha mai subito un knock down, ha moglie e quattro figli.

ORTIZ- 26 anni,portoricano altezza 1,70 , 7 anni di professionismo

Incontri disputati 37 , dei quali 33 vint( 12 prima del limite) 3 persi, nessun pareggio, uno senza decisione , ha moglie e 2 figli .

Come tutti sanno vinse Duilio in un match di una perfezione tecnica incredibile. Si discusse comunque anche dei punteggi dati dall’arbitro e dai due giudici e più particolarmente degli otto punti di differenza riscontrati dal signor Schemann a favore di Loi.Il giudice svizzero, invece, ne segnalava 5 e l’arbitro Carter tre sempre per loi .I “nemici” acerrimi del nostro campione scrissero che forse non c’erano nemmeno i tre punti. Può darsi che il francese Schemann abbia esagerato.Ma non di molto. Il cartellino da noi redatto dopo aver visto sequenze tv di quella sera in rigoroso bianco e nero vedeva Loi in vantaggio di sette punti .

Troppi ? Ma non va dimenticato che Ortiz fino alla 12^ ripresa è stato dominato in tutto e per tutto è riuscito a pareggiare solo la prima, la quarta , la nona e la decima. Ha impattato ancora la 13^ e infine si è aggiudicato gli ultimi due assalti .

Non è molto davvero per uno che andava dicendo da quasi un mese che si sarebbe sbarazzato di Loi entro il decimo round. Loi non si è lasciato influenzare dalle “smargiassate” del portoricano. Si è vendicato insegnandogli cosa sia la vera boxe , mostrando colpi di pregevole fattura esibendosi in schivate e rientrate che soltanto un fuoriclasse può possedere in repertorio nonostante i sette anni in più.

Il re del ring , l’artista italiano , ha raccontato così quello che per lui resterà il più interessante combattimento di una carriera stupenda e forse ineguagliabile.

- Non dico che questo è stato il più bello tra i 114 incontri che ho disputato da professionista . Contro Seraphin Ferrer e Fred Galliana sono rimasto più soddisfatto di me , però, con Ortiz è stato un’altra cosa. Volevo vincere ad ogni costo e volevo metterlo al tappeto con tutte le mie forze. Ci sono riuscito solo per 4 o 5 secondi ma il colpo con cui l’ho messo giù lo avevo provato sino alla noia con Visintin a Comerio . Tutti i giorni ripetevamo le stesse cose: lui diretto sinistro, io spostamento laterale e montante sinistro al fegato e immediatamente doppiato da un corto destro alla punta del mento .

Quando Ortiz ha lanciato il sinistro è scattata la mia trappola e l’ho colpito netto. Lui è finito al tappeto e per quattro o cinque secondi è rimasto con un ginocchio a terra e a tirare il fiato.

Sapevo che Ortiz avrebbe puntato tutto sulla potenza e si aspettava che io mi comportassi come a San Francisco dove sono andato all’attacco senza badare ai rischi che correvo ma il sig Ortiz si è sbagliato e io , soprattutto, ero preparato sulla velocità , sul fiato e sullo scatto. Non appena mi attaccava io lo centravo con colpetti corti e maligni che a lungo andare fanno diventare le gambe di marmo e il cervello di gomma.

L’ho sempre controllato solo nelle ultime due riprese mi sono lasciato trasportare dal temperamento e dall’entusiasmo del pubblico , Volevo finire in bellezza e “sono andato dentro” naturalmente sbagliavo e Klaus all’angolo me lo aveva detto di non esagerare : - Ortiz è giovane e ha il fisico a posto non riuscirai a buttarlo giù, continua a fare il tuo match” Ma io sono un testone . Nella 15^ ripresa ho preso un sinistro di fronte e sono andato una frazione di secondi a terra ma il pugno non era potente ed io ero sbilanciato ma non ho dato all’arbitro nemmeno il tempo di contare . Per il mio orgoglio , è stata la vittoria più importante-