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Bordo Ring

Pretty Boy perfetto, giudici folli

Maywether PIC cappelllo RIDEMayweather umilia Alvarez, ma C.J. Ross vede il pari! Grandissimo in difesa, fantastico in attacco. Un fenomeno, ma non lo sopporto...


Non sopporto Floyd Mayweather (nella foto). Capisco benissimo che a questo punto potrebbe scattare il classico (nella versione edulcorata) “E chi se ne frega!", ma vado avanti lo stesso. Non ne sopporto l’arroganza, la voglia di essere stravagante ad ogni costo, l’ostentazione della ricchezza. Non mi può stare simpatico uno che picchia la moglie davanti ai figli. Ma, per la miseria, quando sale sul ring, godo. Forse perché amo la boxe e ho l'anima candida. Non posso dire altrettanto dei tre giudici del mondiale superwelter disputato nella notte italiana. Uno l’ha visto addirittura pareggiare! Evidentemente se io non lo sopporto, C.J. Ross deve arrivare ad odiarlo. Ma come si fa a dare 114-114 in un incontro che ha visto un solo pugile sul ring, un solo uomo degno di battersi per un titolo mondiale assoluto! Un fuoriclasse. Riduttivo anche il 116-112 di Dave Moretti. Per quanto mi riguarda, anche il 117-111 di Craig Metcalfe è punitivo nei confronti di Pretty Boy. Io avevo 119-109 per lui.

Ho visto Mayweather umiliare Saul Canelo Alvarez. L’unica attenuante per il messicano potrebbe essere l’età. Ha 23 anni, l’ha affrontato troppo presto. Calma però, prima di questa sfida ho sentito parlare di lui come di un picchiatore di livello. E poi aveva già al suo attivo otto incontri mondiali vinti, 42 successi, 27 ko. Non era certo un novizio come è sembrato nella sua notte da incubo sul quadrato dell’MGM.

Che spettacolo! Una difesa addirittura migliore di quanto non sia stata la fase di attacco, comunque eccezionale. Mayweather ha lasciato un bersaglio minimo al suo rivale. In ogni fase del match, spalla sinistra alta e figura defilata, non ha concesso speranze al messicano. Per Alvarez il rivale deve essere apparso come un fantasma. Imprendibile. Per sperare in qualcosa di positivo avrebbe dovuto provare con i ganci, il diretto non era praticabile. Quando ha tentato, è stato severamente punito. Due montanti da cineteca gli hanno fatto fare un salto di qualche centimetro.

Poi, che gioia vedere il diretto sinistro in fase di attacco. Un martello pneumatico come potenza, un flash come rapidità. Mayweather ha giocato, ha scherzato, ha irriso il povero avversario. Alvarez deve avere capito di avere osato troppo. Un po’ come quei ragazzi che si sentono dire dai compagni di classe “quanto sei bravo, quanto sei forte” e provano a fare il salto di classe. Tre anni in uno. Poi trovano Floyd Mayweather e la bocciatura è devastante. Ma così non è per tutti.

La boxe negli Stati Uniti è una cosa seria. I giudici non lo sono. Ho visto tre scandali in fila nella stessa riunione. Adelaide Byrd ha indicato Ishe Smith vincente per 116-112 su Carlos Molina, quando gli altri due giudici hanno giustamente assegnato quattro e sei punti al messicano. Richard Ocasio ha visto prevalere per 96-94 Ashley Theophane contro Pablo Cesar Cano, che gli altri cartellini avevano a ragione avanti per quattro e sei punti.

Ma cosa stavano guardando questi signori mentre i match che dovevano giudicare si stavano svolgendo sul ring dell’MGM? Qualcuno doveva avere mangiato troppo e il corpo probabilmente aveva ceduto al sonno. Avevano sognato, ritrovandosi a vedere cose che nella realtà non erano mai accadute. Non si spiegano altrimenti quei cartellini che non hanno alcun senso.

Detto questo, continuo a non sopportare Mayweather. Non lo sopporto al punto che quando si è messo a scherzare sul ring, quando ha umiliato Alvarez prima provocandolo e poi evitando i suoi colpi impazziti con schivate al millimetro, mi ha fatto rabbia. E’ vero, quando le stesse cose le faceva Sugar Ray Leonard mi divertivo. Ma quante volte devo confessare che ho antipatia per Pretty Boy?

E’ un grandissimo, un pugile degno di figurare nell’albo d’oro dei migliori di sempre. Ha velocità di braccia, intelligenza tattica, grandissima abilità difensiva, strategia d’attacco di alta scuola. Ma ha soprattutto la capacità di sentire il ring. Una qualità che hanno pochi eletti. Si muove sul quadrato come se fosse a una festa tra amici. Gioca, scherza, punzecchia. E se proprio è necessario, ti tormenta di colpi. Alla fine anche gli amici si stuferebbero.

E’ troppo bravo per quelli che ci sono in giro. E’ così bravo che i paragoni puoi solo farli col passato. Ma è ancora presto, aspetto che si ritiri per cominciare a pensare a come lo posizionerei.

C’era un solo dubbio su questo match. L’età di Floyd. A 36 anni il pugilato può portarti cattive notizie all’improvviso. E il brutto è che le scopri soltanto sul ring. Ma dopo un paio di minuti si era già capito tutto. Avrebbero dovuto restituire i soldi del botteghino e della pay per view. Il film aveva un esito scontato fin dalle prime scene.

E’ stato grande Floyd Mayweather. Un campione che sul ring riesce a farmi dimenticare tutte le cose brutte messe in fila da “civile”. Ma oltre alla sua pazzesca bravura, di questa notte davanti alla tv mi porterò dietro per sempre il ricordo di C.J. Ross. Ma come minchia ha fatto a vedere un pari?

 

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