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Bordo Ring

I pro chiedono rispetto

brascaIncontro con Brasca e Nori. Richieste su: libertà maestri, limite match per l'Apb, concretezza collocazioni tv, garanzie su accordi pregressi. Si rivedranno il 9 giugno. In vista una class action?

Nei giorni scorsi un gruppo di pugili professionisti si è riunito in Federazione per incontrare il presidente Alberto Brasca (foto) e il presidente della Lega Pro Boxe, Carlo Nori. Erano presenti Giovanni De Carolis, Emanuele Blandamura, Domenico Spada, Giacobbe Fragomeni, Vittorio Oi ed i due neo pro Pesci e Grimieri.

Ho intervistato Giovanni De Carolis (foto in fondo all'articolo) che ha parlato a nome del gruppo.

Cosa vi ha spinto a chiedere un incontro con il presidente della Fpi e con quello della Lega Pro Boxe?

“Volevamo dei chiarimenti sulla situazione di noi pugili professionisti, soprattutto in seguito alle regole imposte dall’Aiba.”

Cosa vi ha detto Alberto Brasca?

“Ci ha risposto che lui stesso era perplesso della situazione Aiba, che era stato sorpreso dal fatto che molti campioni olimpici fossero passati con i grandi organizzatori mondiali e che il professionismo targato Aiba avesse subito un ulteriore rinvio.”

Gli avete chiesto perché abbia accettato di cambiare lo statuto?

“Ci ha risposto che aveva dovuto farlo perché la Federazione fa parte del Coni, che fa parte del Cio. Ha detto che aveva le mani legate.”

E voi?

“Gli abbiamo risposto che ci trovavamo davanti a una situazione anomala. Un pugile firma un contratto per passare professionista cinque anni fa. Ha in mente un progetto, accetta quelle regole e programma il suo lavoro. A un certo punto il rapporto viene interrotto unilateralmente, ma senza rispettare la normale procedura. Niente liquidazione, niente tempo per decidere, niente lettera ufficiale di azzeramento delle precedenti condizioni. E’ la facilità con cui la Fpi si è tirata fuori dal professionismo per cedere all’Aiba che ci ha stupito. Abbiamo chiesto al presidente Brasca se tutto questo a suo avviso rispettasse la legislazione sportiva.”

E lui?

“Non ha risposto. Ha chiesto tempo. Ha solo ribadito che alcune perplessità le aveva anche lui.”

Avete discusso di altro?

“Abbiamo chiesto come fosse possibile pensare di proibire a un maestro di allenare i professionisti. Prima un ragazzo seguiva un normale percorso: novizio, dilettante, professionista. Avere in palestra e all’angolo sempre lo stesso insegnante era ed è di un’importanza vitale. Entrambi conoscono i rispettivi pregi e difetti, c’è un rapporto di fiducia che non può essere interrotto.”

Foto-di-Carlo-NoriE lui?

“Qui ha risposto Carlo Nori (foto), il presidente della Lega Pro Boxe. Ha detto che per la nuova Federazione il problema non esisterà, che i maestri professionisti non saranno limitati nella loro attività.”

La Fpi non ha replicato?

“Ha chiesto tempo anche qui. Ma è chiaro che il danno esiste. Un maestro posto davanti all’alternativa dilettanti/amatori o professionisti, per una questione di numeri sceglie i primi. Direi anche per una questione di sopravvivenza.”

Sulla nuova Federazione che sta per nascere che opinione avete?

“Nori ci ha illustrato il piano secondo cui intendono sviluppare il progetto. Ha ribadito che negli ultimi anni la Lega ha costantemente aumentato il numero delle riunioni ed ha elencato una serie di numeri per avallare il concetto.”

E voi?

“Gli abbiamo detto che non ci convincono due cose: la destinazione televisiva degli incontri e il fatto che la gestione avvenga tramite la stessa persona. Ci sembra un controsenso. Perché, nel pieno rispetto della professionalità in questione, una cosa sono le World Series of Boxing che vanno su Sky, un’altra è finire su RaiSport. Nel primo caso c’è maggiore attenzione della Rete all’evento, c’è promozione, c’è una collocazione oraria migliore e ci sono le repliche. Nel secondo il tutto si esaurisce nella trasmissione della riunione. Punto e basta.”

Come vedete il professionismo Aiba?

“Non ci sentiamo in concorrenza con l’Apb. L’Aiba si sente in concorrenza con il nostro mondo.”

Come ha risposto Nori ai vostri dubbi?

“Ha detto che la Lega sta trattando sia con Fox che con Rai.”

Pensate che la Federazione attuale abbia fatto discriminazioni tra dilettanti e professionisti?

“Un esempio per tutti. Hanno messo in piedi la Talent League. Hanno un calendario, match garantiti, un’attività già impostata. Perché l’attenzione che è stata ed è così presente nei confronti dei dilettanti non è stata concessa anche ai professionisti?”

Come è il rapporto di comunicazione tra Federazione e professionisti?

“Abbiamo appreso dei cambiamenti solo attraverso gli articoli dei giornali. Hanno le nostre email, abbiamo chiesto che ci girassero per conoscenza le decisioni che riguardano il nostro settore.”

L’1 gennaio 2017 la Lega si staccherà definitivamente dalla Fpi per diventare Federazione autonoma. Avete parlato di questo argomento?

“Brasca ci ha detto che si sono mossi in anticipo, dando tutto in mano alla Lega Pro Boxe, così si avrà più tempo per organizzarsi. Noi pensiamo che forse avremmo dovuto essere interpellati, avremmo dovuto discutere il nuovo Statuto, avremmo dovuto fare un’elezione con tanto di assemblea straordinaria. Perché la boxe esiste se esistono i pugili. E invece sembra che noi si debba continuare ad essere solo delle pedine. E’ stata una scelta autoritaria che non ha tenuto in considerazione il nostro pensiero.”

Giovanni-De-CarolisIn sintesi, cosa avete chiesto alla Fpi?

“Primo. Che facesse di tutto per impedire che a un maestro sia vietato allenare dilettanti e professionisti. Secondo. Spingere per cambiare la regola che dice: solo chi ha meno di 15 match può far parte dell’Apb. Terzo. Deve intervenire a tutela della situazione attuale, a garanzia di quei pugili che hanno deciso di passare professionisti nel rispetto di uno Statuto e ora si trovano fuori da tutto perché quello Statuto è cambiato senza assemblea e senza che fosse chiesto alcun parere ai protagonisti di questo sport. Quarto che si concretizzi il progetto futuro con accordi televisi e garanzie a tutela per i professionisti.”

Avete avuto risposte?

“Brasca ci ha dato appuntamento al 9 giugno.”

E voi?

“Torneremo a parlare tra due mesi. Contatteremo un avvocato. Perché pensiamo che le decisioni prese dall’Aiba e accettate dalla Fpi vadano contro alcune leggi internazionali. Il gruppo che ha subito il danno, i pugili professionisti italiani, è in numero sufficientemente alto per intentare una causa comune.”

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