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Bordo Ring

Asta per un fantasma

AliIl 21 saranno messi all'incanto i guantoni della rivincita tra Ali e Liston, quelli del primo match sono stati venduti a 836.500 dollari. Questi appartengono al mistero ...


Un fantasma da un milione di dollari.

Il pugno più discusso nella storia della boxe è quello che non ha mai centrato l’obiettivo. Un colpo che si è perso nell’aria, ma ha provocato una pazzesca reazione a catena.

Quel pugno l’ha tirato Muhammad Ali, non l’ha mai preso Sonny Liston che però è crollato fulminato al tappeto.

Io sono veloce, troppo veloce. Non dovete distrarvi neppure un momento durante i miei match. Avete sbattuto le ciglia, una frazione di secondo e tutto era già finito. Ecco perché non mi avete visto colpire Sonny Liston.”

Ali ha sempre amato i paradossi, le frasi ad effetto. Ma quella volta era anche l’unica via per uscire dalla tempesta di maliziose domande che si susseguigano sempre più stringenti.

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L’arbitro era l’ex campione dei massimi Jersey Joe Walcott. E quel colpo aveva messo in crisi anche lui.

Aveva cominciato a contare, aveva perso tempo nel mandare Muhammad all’angolo neutro, si era innervosito, aveva perso il controllo del match, era tornato al centro del ring quando i due avevano già ricominciato a boxare. Da bordoring gli avevano urlato di fermarsi, gli avevano gridato che il match era finito.

C’era Nat Fleischer in prima fila, era l’editore e il direttore di The Ring: la rivista che veniva considerata la bibbia del pugilato.
Fleischer: È finita Joe, ferma l’incontro
Walcott: Perché?
Fleischer: Liston è rimasto giù 14 secondi
Urlava anche il cronometrista.
Walcott: Quanto è rimasto a terra Liston?
Cronometrista: Oltre 12 secondi

biglietto 1Jersey Joe Walcott aveva ripercorso, lentamente, all’indietro lo spazio che lo separava dai pugili, aveva fermato la loro azione e alzato il braccio di Ali. Il ragazzo di Louisville si era appena confermato campione del mondo. Aveva vinto per ko con un pugno che nessuno ha mai visto. Neppure alla moviola. Semplicemente perché non è mai arrivato.

Adesso i guantoni che calzavano quel pugno saranno messi all’asta. E gli esperti giurano che chi se li aggiudicherà dovrà versare più di un milione di dollari.

Il 21 di questo mese sarà la Heritage Auctions a battere la coppia di guantoni che Ali e Liston avevano quella notte del 25 maggio 1965, cinquant’anni fa.

Li aveva portati a casa George Russo, il commissioner del Maine. Per anni erano stati proprietà della famiglia che poi li aveva venduti a Seth Ersoff, collezionista e produttore cinematografico di Los Angeles.

Messi in una teca di vetro e mostrati solo agli amici fidati erano rimasti lì per molto tempo, fino a quando Frank Stallone, fratello di Sylvester, non aveva fatto capire a Ersoff che con quei guantoni avrebbe potuto metter assieme un bel po’ di soldi.

La coppia del primo match, quello di Miami in cui l’allora Cassius Clay aveva conquistato il titolo, è stata venduta qualche mese fa per 836.500 dollari.

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Questi valgono decisamente di più.

Sono una memorabilia che appartiene alla leggenda del pugilato.

Il match disputato nella cittadina di Lewston davanti a solo 2434 spettatori ha lasciato in ricordo alla storia due oggetti di culto.

I guantoni del pugno fantasma e la foto in cui Neil Leifer, giovane fotografo di Sports Illustrated, immortala, con la sua Rolleiflex con con flash stroboscopico, Liston e Ali in una meravigliosa immagine. Il corpo disteso del primo e quello troneggiante ed esuberante dell’altro.

Sono le uniche certezze di quella notte.

Il 21 il guantone del ko che non c’è verrà venduto all’asta.

Anche il fascino del mistero ha un prezzo.

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