Una accoppiata difficile da giustificare...
Se c'è un incontro di cui non si sentiva la mancanza è quello di domenica a Brisbane, Australia, fra Manny Pacquiao e Jeff Horn. Quando è stato annunciato tutti si chiedevano chi diavolo fosse questo 29enne australiano che ardiva sfidare una leggenda come il 38enne senatore filippino che è tuttora considerato, non si sa ancora per quanto, il miglior peso welter del pianeta. E' sembrato a tutti che Pacquiao cercasse un facile guadagno con un incontro sulla carta facile nella per ora, e forse per sempre, vana attesa che Floyd Mayweather gli concedesse una rivincita. Fatto sta che da un match come quello di Brisbane il filippino ha da guadagnare solo in termini monetari, non certo in termini sportivi. Dovesse perdere poi, una sorpresa che sarebbe maggiore della sconfitta di Tyson con Buster Douglas, perderebbe moltissimo come immagine. Difficile che accada però anche se la sensazione, al di là di ciò che sostiene Freddie Roach, è che il senatore filippino non ci abbia poi dato dentro in allenamento come altre volte.
Pacquiao al peso 66.224 kg mentre Horn 66,678 kg il limite dei welter
Horn, che ha l'abilitazione per insegnare a scuola e lo ha per un certo periodo fatto, è uno che ha cominciato a boxare tardi e lo ha fatto per diffendersi dai bulli suoi compagni di scuola. Storia già sentita altrove per questo australiano che può confidare solo sul fatto di essere naturalmente più grosso di Pacquiao, più alto, e di possedere una buona potenza. Il suo allenatore, che è Glenn Rushton, ex campione di karate, ne loda le capacità di apprendimento e la velocità nel seguire i suoi suggerimenti. I due sembrano però soprattutto ansiosi di sostenere che non soffriranno le due personalità, Pacquiao e Roach, che frequenteranno l'angolo opposto, ma l'idea che in realtà danno è proprio l'opposto.
Il record di Horn, che da dilettante ha rappresentato l'Australia alle Olimpiadi del 2012, presenta due soli nomi conosciuti e battuti, e cioè Randall Bailey che aveva già 41 anni e che da allora non ha più combattuto, e Ali Funeka, che ne aveva quasi 39 ed è da anni fuori dal grande giro. L'australiano sostiene di lavorare sullo stesso colpo che servì a Juan Manuel Marquez per mettere improvvisamente K.O. Pacquiao ma la differenza è che Marquez è stato uno dei più grandi pugili messicani della storia e il confronto è davvero un tantino impietoso.
A noi tutto sembra ruotare attorno a una operazione commerciale, una operazione che potrebbe solo servire a ridare a Pacquiao la possibilità di rivincere finalmente un match prima del limite, cosa che non gli riesce dall'anno del Signore 2009, cioè 13 incontri fa.