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La Boxe nella storia

Herbert Lewis Hardwick lo chiamavano Cocoa Kid. Un grande e sconosciuto campione

I Murderers’ Row,La Fila degli Assassini”, sono stati un gruppo di formidabili pugili afroamericani che combatterono tra gli anni trenta e quaranta e che ebbero in comune la sorte di non disputare mai un match valevole per il titolo del mondo; match che probabilmente più di uno di loro avrebbe vinto.

Fortissimi, evitati da tutti, combatterono tra loro match fantastici che rimarranno per sempre scolpiti nella storia della boxe. Alcuni di loro, Eddie Booker, Charley Burley, Lloyd Marshall, Holman Williams, Cocoa Kid, sono ricordati a Canastota tra gli immortali della boxe.

Altri, come Bert Lytell, Aaron Wade e Jack Chase dovrebbero essere ricordati. Tra di loro questi favolosi pugili si sono affrontati 62 volte… un fantastico torneo ad otto. Herbert Lewis Hardwick nasce a Mayaguez, Puerto Rico, il 2 maggio 1914, figlio di Lewis Hardwick, marinaio afroamericano, e della portoricana Myrtice Maria Arroyo.

Suo padre si imbarca per lavoro senza sapere che la sua donna fosse incinta, e solo dopo il suo ritorno sull’isola scopre di essere padre. Parte allora con Myrtice e il piccolo Herbert Lewis alla volta degli Stati Uniti, meta Atlanta, in Georgia, continuando la sua attività di marinaio. Scompare con la sua nave, la USS Cyclops, nel Triangolo delle Bermude nel 1918 in quella che è tuttora ricordata come la più grande perdita di vite umane… 306 morti… della storia della marina civile statunitense.

Non passa molto tempo e la morte della madre rende Herbert Lewis orfano di entrambi i genitori. A prendersi cura di lui è la zia materna Antonia Arroyo Robinson, grazie alla quale Herbert Lewis arriva ad identificarsi maggiormente come portoricano e per questo a farsi chiamare Luis, in ispanico.

00000000000000COCOA KID

A quindici anni, nel 1929, combatte da peso piuma, sui ring professionistici statunitensi, con il nome di Cocoa Kid… dal ‘29 al ‘48 salirà sul ring 250 volte, sarà ricordato come uno dei formidabili Murderers’ Row e nel 2012 sarà introdotto nella International Boxing Hall of Fame di Canastota. I primi tre anni sul ring Cocoa Kid combatte per pochi spicci, alternando la boxe alle Battle Royal a West Palm Beach, in Florida, per una borsa di cinquanta centesimi. Nel 1932, proprio nel corso di uno di questi combattimenti multipli, viene scoperto da Harry Durant, un senatore dello stato del Connecticut. Durant lo porta a combattere a nord, dove c’è il pugilato che conta, affidandolo alle cure degli allenatori Al Blondi e Charley Brown nella palestra di New Haven in Meadow Street.

Sotto il loro occhio vigile Cocoa Kid diventa uno stilista straordinario con un temutissimo jab sinistro e un destro d’incontro risolutore. Presto Cocoa Kid fa notizia. Per ottantuno mesi, tra il 1933 e il 1947, Cocoa Kid si è venuto a trovare al numero uno delle classifiche mondiali di leggeri, welter e medi… sfidante ufficiale del campione del mondo di leggeri, welter e medi… e mai l’opportunità di battersi per il titolo. Nessun campione ha osato affrontarlo, né Barney Ross, né Henry Armstrong, né Tony Zale. Combatte spessissimo: diciannove incontri nel ‘32, ventuno nel ‘33, venticinque nel ‘34, diciotto nel ‘35. Nel ‘36 combatte diciassette volte, e per la prima volta in carriera si trova di fronte a un Murderer Row come lui: Holman Williams. Cocoa Kid lo batte due volte ai punti al Coliseum Arena di New Orleans. Sullo stesso ring si affrontano due volte anche nel ‘37, con una vittoria a testa. Sempre nel ‘37, a Baltimora, subisce però due sconfitte ai punti per mano di un grandissimo peso welter italiano: Saverio Tauriello. Cocoa Kid riuscirà nell’impresa di battere il nostro campione solo nel 1942, a West Springfield nel Massachusetts. Affronterà altre nove volte Holman Williams, tredici in totale, ottenendo in tutto otto vittorie, tre sconfitte e due pareggi. Batterà Eddie Booker nel ‘39, una sconfitta e un pareggio con Charley Burley, nel ‘44 batterà Jack Chase e perderà con Aaron Wade, e sarà battuto tre volte da Bert Lytell tra il ‘46 e il ‘47. Ventuno match in tutto, bellissimi, combattutissimi, venti terminati ai punti… i grandi match tra i Murderers’ Row.

Nella sua grandissima carriera batterà campioni del calibro di Louis “Kid” Kaplan, Johnny Jadick. Chalky Wright, Jimmy Leto, Slugger White, Johnny Jackson. Nel ‘45 affronterà Archie Moore a livello di pesi medi, ma verrà battuto KO all’ottavo a Baltimora. Nel novembre del 1943 Herbert Lewis Hardwick “Cocoa Kid”, in piena seconda guerra mondiale, si arruola nell’esercito americano, ma dopo pochi mesi viene congedato anticipatamente dopo che una commissione di indagine medica gli diagnostica la “demenza pugilistica”, la terribile punch-drunk syndrome. Combattere è l’unica cosa che sa fare, e ad Agosto del ‘44 Cocoa Kid è nuovamente sul ring.

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I colpi subiti nell’ultima fase della carriera sono tremendi, i KO subiti contro Archie Moore, Jimmy Sherrer e Bert Lytell sono durissimi. Chiude nell’agosto del 1948, a trentaquattro anni, dopo 250 incontri. Senza tetto, negli anni cinquanta lo si vede a New York vagare per Time Square.

Nel 1959, al Chicago State Hospital, un uomo di colore senza nome viene ricoverato in stato confusionale. Le impronte digitali lo identificano; è Herbert Lewis Hardwick, il grande Cocoa Kid. Muore il 27 dicembre 1966. Nel 2012 c'è una nuova targa appesa al muro del museo dell'International Boxing Hall of Fame di Canastota: Cocoa Kid è stato finalmente consacrato tra i più grandi pugili di tutti i tempi. Paolo Lantini

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