Il nome di Christian Poulsen non esalta nessun tifoso italiano, anzi.
Il danese classico centrocampista vecchio stamponon evoca ricordi piacevoli né a Totti, che provocato gli sputò a Euro 2004, né a Gattuso con cui litigò, un anno dopo, in un match di Champions League, né ai tifosi della Juventus che hanno ‘dovuto’ sopportarlo per due campionati.
Poulsen, però, ha un record. Lui è l’unico calciatore in attività ad aver giocato nei cinque principali campionati europei. Dopo aver giocato per due stagioni con il Copenaghen, il danese è passato allo Schalke 04 dove è rimasto per quattro stagioni. Il centrocampista, nato il 28 febbraio 1980 ad Aarhus, gioca un centinaio di partite e vince una Coppa di Lega nell’estate del 2005. Nell’estate del 2006 passa al Siviglia. E’ in campo quando gli andalusi battono il Barcellona (3-0) nella finale della Supercoppa Europea. In Spagna resta due anni e vince la Coppa UEFA.
Nel 2008 passa alla Juventus viene pagato quasi dieci milioni! I bianconeri cercavano Xabi Alonso, ma lo spagnolo costava troppo. Ripiegano sul danese. Centrocampista pure lui, ma con piedi completamente diversi. In due stagioni gioca 49 partite, segna un gol, alla Reggina. Segnare non è mai stata la sua specialità. Poulsen ha una discreta visione di gioco, ma è lento e compassato. La prima stagione è accettabile. Nella seconda naufraga con i bianconeri.
La Juve vuole cederlo e ci riesce, nonostante Poulsen non si metta in luce a SudAfrica 2010. Il danese passa al Liverpool. I ‘Reds’ vivono un’annata disastrosa. Con Hogdson in panchina finiscono in zona retrocessione! A gennaio arriva ‘King Kenny’ Dalglish. Acquista Suarez e Carroll, vende Torres. Il Liverpool rimonta e chiude al sesto posto. Poulsen gioca dodici partite e viene messo in vendita. Finisce in Francia. Lo acquista l’Evian Thonon Galliard, che per la prima volta gioca in Ligue 1 ed ha bisogno di un giocatore esperto in mezzo al campo. L’Evian deve salvarsi, per ora le cose vanno benino. Poulsen a fine anno probabilmente andrà via. Un altro campionato lo aspetta.
