Quando si vince, è più facile trovare le parole giuste e disegnare rapidi orizzonti che invitano al sorriso. Quando si perde invece c’è tutta l’esistenza da rimescolare, si ignora ciò che accadrà ed è difficile parlare.
Forse per questo i campioni sportivi, i pugili più degli altri, quando arrivano all’addio sembrano aver vissuto dieci vite.
Forse per questo faticano a trovare la loro strada definitiva e si perdono talvolta ai crocevia di una normalità che non conoscono.
Vincitori e vinti.
Hanno abbandonato troppo spesso la loro esistenza ai piedi di quei cinque gradini di legno per reinventarsene un’altra quasi in un attimo, come aironi che ad ogni primavera mutano il piumaggio.
Restare per sempre uguali è impossibile.
La gente intanto continua ad applaudire e a fischiare e il gong a rimbombare; le luci sul quadrato si accendono e si spengono, gli altoparlanti scandiscono nuovi nomi e nuove storie.
Quasi mai nessuno s’accorge di un ragazzo che non è più lo stesso di prima.
Ogni lunedì, almeno sino a quando mi "frulleranno per la testa", pubblicherò mie brevissime riflessioni sul pugilato e i suoi protagonisti, tratte da libri scritti in un passato recente e meno recente. Se risulteranno gradite mi farà piacere. Se non lo risulteranno, sarò ugualmente lieto perchè avrò la certezza di avere comunque fatto sprecare a chi li leggerà soltanto pochi secondi...
Gualtiero Becchetti
"LA BOXE FA CIO' CHE VUOLE". Il mio nuovo libro è reperibile nelle maggiori librerie e nei siti librari di internet (Pag. 250 - Ed. Edizioni Slam - Absolutely Free Libri-Roma).