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Comunicati Stampa

A Firenze Fabio Turchi e Orlando Fiordigiglio conquistano il titolo internazionale

Giuseppe Macchiarola si propone già alla Presidenza della Fpi per il prossimo quadriennio

Macchiarola

(Comunicato Stampa) - Dopo tanti anni a bordo ring e altrettanti quale dirigente Federale e dirigente CONI e questi due ultimi in questo consiglio federale, dove ho sollevato costantemente osservazioni costruttive ed espresso sovente dissenso su molte delle decisioni assunte dal Consiglio federale, ho maturato la ferma convinzione che sia indispensabile una svolta innovativa per fronteggiare una crisi ormai lunga e grave. 

Tra i primi e inderogabili obiettivi:
-La condivisione con tutti i tesserati di scelte importanti che non possono e non devono essere calate dall'alto su una base oberata di molteplici difficoltà per tenere in vita il pugilato italiano; 
-la fine di una gestione "a schieramento" che contrappone vinti e vincitori, ormai diventata un sistema consolidato che, perpetratosi negli anni, ha portato da decenni alla totale emarginazione di una parte di tesserati ed affiliati;
 
-la scelta dei tecnici delle Nazionali su base finalmente meritocratica, con una procedura che assegni ai maestri delle società la possibilità di valutare e controllare coloro a cui vengono affidati gli atleti da essi formati al pugilato, giorno dopo giorno;
 
-l'individuazione, con criteri obiettivi e scientifici, dei giovani talenti i quali devono essere poi fatti maturare attraverso con politiche e programmi a lungo termine, investendo sulla ricerca, sulla promozione, sullo scambio tecnico – culturale con altre realtà straniere qualificate, sull’organizzazione, sul sostegno alle società e ai maestri;
 
-la formazione continua e gli aggiornamenti del settore tecnico, che devo essere il fondamento di un'organizzazione che vuole evolversi e favorire la crescita qualitativa e quantitativa degli atleti;
 
-l'elaborazione di un piano pluriennale di marketing teso ad attrarre soggetti diversi e nuovi intorno al mondo del pugilato, anche per non sfruttare oltre i limiti coloro che già gli danno tantissimo in termini di risorse professionali, economiche e umane; il pugilato e altri sport da combattimento molto più recenti attirano e creano interesse oltre i confini, ma per ottenere ciò è indispensabile sapersi proporre in modo corretto e professionale;
 
-l'individuazione di una procedura che garantisca verdetti i più equi possibili, con il coinvolgimento, nella valutazione dei giudizi, di staff indipendenti, professionali, meglio remunerati, aggiornati e formati, poiché il problema é impellente, noto a tutti, ma non é mai stato pianificato niente di concreto per risolverlo.
-il ritorno ad un'attività interregionale sostenuta dalla FPI, che sostituisca tornei nazionali costosi, preclusi a molti e irrilevanti dal punto di vista promozionale, anche a causa di sedi disagiate in zone prive di reali tradizioni pugilistiche e al cospetto dei soli addetti ai lavori; 
 
-il riconoscimento di un'associazione di tecnici, com'é consolidato in tante federazioni, la quale sia direttamente coinvolta nelle scelte che riguardano la categoria, dal momento che l'attuale sistema basato sui "rappresentanti della categoria" é ormai palesemente lacunoso e inadeguato alle esigenze del Terzo Millennio;
-un serio e profondo ripensamento dei corsi per "aspirante tecnico", troppo inflazionati e di complicata realizzazione, per i quali si potrebbe ipotizzare una formazione su richiesta delle Asd che dovrebbero curarne e attestarne le competenze, limitando il fenomeno dell'abusivismo, un malcostume correlato all'eccessiva quantità degli stessi in questi anni, non supportata dalla necessaria qualità per garantire il futuro del pugilato;
 
-revisione e cura dell'attivitá amatoriale, con la creazione di sinergie e collaborazioni con gli Enti di promozione sportiva che accettino una verifica seria, severa e costante della qualitá del personale tecnico preposto a tale settore;
 
-soluzione alla carenza di medici addetti alle riunioni pugilistiche e il ritorno in carico alla FPI del servizio medico per le fasi regionali dei campionati, con l'individuazione in ogni regione di una o più strutture convenzionate, in grado di rilasciare in tempi brevi la certificazione agonistica;
 
-rilancio del Professionismo, con una serie di incontri e iniziative che coinvolgano i soggetti più attivi e operosi e la ricerca e creazione di jont-venture internazionali per facilitare ai nostri pugili l'ingresso nei circuiti che contano, cosa che alcuni addetti ai lavori connazionali stanno già facendo autonomamente e senza dimenticare che ogni pugile italiano impegnato in un evento prestigioso all'estero dovrebbe avere il giusto supporto, in caso di necessità, di quella stessa federazione che ritiene di averne l'esclusiva senza poi aiutarlo in concreto. Anche l'attività dei professionisti oggi tesserati per lo piú in ASD, va sostenuta costituendo anche centri di preparazione adeguati e riconoscendo ai giovani talenti un sostegno simile ai quello dei pugili AOB di alto livello;
 
-rendere capillare e ubiquitaria l'attivitá giovanile preagonistica, che rappresenta il serbatoio da cui dovrebbero provenire i giovani agonisti, con la nascita di un vero settore giovanile con istruttori formati secondo principi basati su una ampia conoscenza dei giovani e dell'età evolutiva, perché chi si prende cura dei ragazzi deve avere una forte motivazione ma pure una preparazione certificata e comprovata e non un semplice diploma raggiunto dopo pochissime ore di formazione. L'istruttore giovanile deve dedicarsi in modo esclusivo a quel settore;
 
-sostegno agli  ex pugili in documentata e chiara difficoltá attraverso l'istituzione di una fondazione ad hoc e di uno sportello a tale servizio dedicato; i nostri ex campioni vanno rispettati e seguiti come quando erano all'apice della carriera e non li si può ricordare, a volte, solo per un necrologio;
-massima trasparenza delle decisioni, diffondendo in diretta i lavori del Consiglio Federale, anche al fine di verificare l'attività dei componenti da parte di coloro che li hanno eletti;
 
-rivitalizzare la collaborazione e il confronto sinergico con i Gruppi Sportivi in uniforme, spesso relegati al ruolo di fornitori di posti di lavoro, coinvolgendoli maggiormente nel processo tecnico-organizzativo; definire protocolli e convenzioni per utilizzare al meglio le loro risorse, tecniche e infrastrutturali, in un'ottica di crescita reciproca; allargare la base (e innalzare il livello qualitativo) degli arruolamenti, che dovranno avvenire con il pieno coinvolgimento degli organi federali, tecnici e dirigenziali, per  dare all’uniforme il ruolo che merita, cioè un decisivo punto di partenza e non di arrivo.
 
Queste e tante altre altre innovazioni faranno parte del mio programma elettorale, in vista del prossimo quadriennio. Naturalmente esso é aperto ad accogliere tutte le proposte e i suggerimenti della base, dal più inesperto dei pugili al più grande dei maestri.
Il governo di una federazione deve essere uno squadra che raccoglie puntualmente gli input che arrivano da ogni protagonista, sia egli pugile, tecnico, dirigente, arbitro, medico o commissario di riunione (spesso il capro espiatorio di ogni problema inerente le manifestazioni).
Per tali motivi e altri ancora, propongo pertanto sin da ora la mia candidatura alla PRESIDENZA federale, riservandomi di discutere con ciascuno di voi i principi che dovranno essere le fondamenta del pugilato italiano del futuro. Incontrerò nei prossimi mesi la nostra base diffusa su tutto il territorio e il programma verrà integrato dalle considerazioni e gli aggiustamenti che ogni tesserato vorrà avanzare, raccogliendo inoltre le proposte di collaborazione nel Consiglio e nelle Commissioni
Posso garantire che mio lavoro, costruito sul territorio, non morirà il giorno delle elezioni chiunque possa essere il vincitore.
Dovrà essere, il mio, un programma a disposizione di chiunque andrà a governare, perché voluto da Voi per il bene del nostro sport.
 
Dott. Giuseppe Macchiarola 
Consigliere Federale FPI

Domani a Firenze: Kostenko sostituisce Mondongo contro Scalia, clou di un ampio programma

SempraAvantiLocandina(Comunicato Stampa)-Oggi alle h.15/17, presso la palestra delle Sempre Avanti di Firenze, si svolgeranno le operazioni di peso in vista della manifestzione che avrà luogo domani 6 Febbraio, alle h.21, presso il Teatro Verdi di via Ghibellini.

L’evento, patrocinato dal Comune di Firenze e dall’Associazione “Un gancio al Parkinson”, si svolgerà in una location eccezionale che ha ospitato, negli anni ’30, i primi incontri di pugilato nel capolugo toscano ed è incentrato sulla semifinale al titolo dell’Unione Europea tra Dragan Lepei, campione Italiano dei Supermedi, e il campione Serbo, Gerard Ajetovic.

Il programma presenta inoltre un importante sottoclou di livello, con protagonisti i tutti pugili del territorio, nell'intento di valorizzare l'esperienza e accrescere la tecnica di ragazzi cresciuti nelle palestre della zona.

Il programma:

Eduardo Giustini ( FPI) vs Milos Pavicevic Serbia – pesi massimi leggeri 4x3

Pietro Cappelli (Italia) vs Predrag Jevtvic (Serbia) pesi massimi leggeri 4x3

Catalin Ionescu (FPI))  vs Antonio Escobar (FPI) pesi superpiuma 6x3

Jovan Jaque Fernando Giorgetti (FPI) vs Fathe Benckorichi (FPI) pesi superleggeri 6x3

Marco Scalia (FPI) vs Dmytro Kostenko   (Ukraina) pesi piuma 6x3

Lepei Dragan (FPI)  vs Gerard Ajetovic (Serbia) pesi supermedi  6x3

Le fight card saranno rappresentate dal conosciutissimo Jovan Giorgetti, del Boxing Club Firenze, e dal debuttante Eduardo Giustini, peso cruiser, popolare nell’hinterland fiorentino, allenati dal maestro Leonardo Turchi. Inoltre, il debutto in città di Pietro Cappelli, peso massimo, già vincitore in Calabria prima del limite nel marzo scorso; inoltre Ionescu Catalin, l'alfiere della Boxe Lastra a Signa, superpiuma imbattuto dopo 6 match, proverà a salire le graduatorie nazionali contro un valido avversario, infine Marco Scalia, peso piuma della Mugello Boxing Team, seguito dai maestri Cristiano Mazzoni e Gabriele Sarti, contro il forte e coriaceo Dmytro Kostenko, ucraino di Kiev, reduce dall’incontro vittorioso in Inghilterra sul prospect Chris Lawrence. Dmytro Kostenko è un avversario forte, che sostituirà il romano Mondongo nell'incontro che l’organizzazione fiorentina si era aggiudicato all’asta, ma opoi annullato con certificato medico datato 1° febbraio e pervenuto soltanto ieri, 4 febbraio.

Organizzazione Boxe Night Florence e S.A.F.  ASD Sempre Avanti Firenze

Carmine Tommasone parte domenica per il Texas

TommasonePoster

Il Mondiale dei pesi piuma WBO, il 2 febbraio in diretta su DAZN

(Comunicato Stampa)- Domenica 27 gennaio, Carmine Tommasone (19 vittorie consecutive, 5 prima del limite) partirà per Frisco, in Texas (USA), dove il 2 febbraio sfiderà il campione del mondo dei pesi piuma WBO Oscar Valdez (24-0 con 19 ko) al Ford Center, un impianto da 12.000 posti all’interno del quartier generale della squadra di football americano dei Dallas Cowboys. La riunione organizzata dalla Top Rank sarà trasmessa su ESPN America e in diretta su DAZN ItaliaDi fronte ad una platea così vasta, Carmine Tommasone non può sbagliare. Per questo si è preparato nel migliore dei modi. Lo ha confermato il suo allenatore Michele Picariello durante la conferenza stampa di presentazione del mondiale: “Questo match è un evento straordinario. I pugili italiani che hanno combattuto per il mondiale in America sono pochi, quelli che lo hanno vinto si contano sulle dita di una mano.  Carmine è il secondo pugile irpino a tentare questa impresa, il primo è stato Agostino Cardamone che nel 1995 sfidò il campione dei pesi medi WBC Julian Jackson a Worcester perdendo per ko al secondo round. E’ molto simile il tipo di avversario: Jackson era uno dei più forti picchiatori del momento, come lo è oggi Valdez. Ci sono delle differenze tra Cardamone e Tommasone. Cardamone era più forte di Carmine fisicamente, ma meno tecnico e lo dico senza offendere le qualità, la determinazione e la potenza di Agostino Cardamone che nella prima ripresa ha anche messo in difficoltà Jackson. Purtroppo è stato colpito nella seconda da Jackson che cercava il colpo risolutore. Quando si affronta un picchiatore bisogna essere concentrati per dodici riprese e preparati atleticamente in modo mostruoso. Carmine Tommasone ha queste qualità: atleticamente è un mostro, tecnicamente è il migliore in Italia. Non sto sottovalutando Oscar Valdez, ma ci stiamo preparando per ben figurare su quel ring e per cercare di portare in Irpinia questa vittoria. Combinando la scherma pugilistica e l’intelligenza pugilistica di Carmine Tommasone tutto può accadere il 2 febbraio in Texas.”

Tutta l’Irpinia è con Carmine Tommasone. Il presidente della Provincia di Avellino Domenico Biancardi lo ha ricevuto a Palazzo Caracciolo, i principali mezzi di comunicazione campani erano presenti alla conferenza stampa svoltasi al Grand Hotel Irpinia di Mercogliano, e lui ricambia l’affetto della sua gente: “Farò di tutto per portare il titolo in Irpinia – commenta Tommasone - e sono disponibile ad insegnare la boxe ai ragazzi nelle scuole e per altre iniziative di questo tipo nel territorio irpino. Nell’ultimo mese mi sono allenato ogni giorno senza lasciare nulla al caso. La mattina ho fatto preparazione atletica per un’ora e mezza. Nel pomeriggio, ho fatto due ore di pugilato. Christian Cherchi ha fatto venire un professionista dall’Inghilterra per farmi da sparring partner: Paul Economides, che ha un record di 21 vittorie e 8 sconfitte, e possiede uno stile di combattimento molto simile a quello di Oscar Valdez. Paul è un fighter che viene sempre avanti e attacca senza sosta come fa il messicano. Con lui facevo 8 riprese, poi ne facevo 4 con un altro pugile. Sono venuti in molti in palestra per farmi da sparring partner: Vittorio Parrinello, Gianluica Ceglia, Sabatino Sirica, Vincenzo Picardi e Vincenzo LaFemmina. Sono anche andato a Caserta per allenarmi con il gruppo sportivo dei Carabinieri. Per la prima volta nella mia carriera, ho voluto un mental coach: Giovanni Savarese. Con lui mi sono visto un paio di volte alla settimana. In definitiva, sto facendo tutto il possibile per diventare campione del mondo. Sono ottimista perché sono ben preparato ed anche perché chi vuole vincere un titolo mondiale deve per forza crederci. Non vado in America per fare una vacanza, ma perché sono convinto di poter vincere.”    

Nato 34 anni fa ad Avellino, alto 168 centimenti, professionista dal giugno 2010, Carmine Tommasone è reduce dalla vittoria ai punti contro Giovanny Ramirez, lo scorso 30 novembre al teatro Obihall di Firenze. In otto anni di professionismo, nella categoria dei pesi piuma, ha vinto i titoli di campione d’Italia, campione dell’Unione Europea e campione intercontinentale WBA. E’ soprannominato “Mr. Wolf” non perché abbia qualcosa in comune con il personaggio del film “Pulp Fiction” ma perché il simbolo della squadra di calcio di Avellino è il lupo. Carmine è stato il primo pugile professionista a disputare le Olimpiadi, nell’edizione 2016 svoltasi a Rio De Janeiro in Brasile. “Le Olimpiadi mi hanno dato un’enorme visibilità – spiega Carmine – che ho potuto riscontrare al ritorno in Italia quando la gente mi fermava per la strada per chiedermi l’autografo o per farsi una foto con me”.

Nato a Nogales, in Messico, 27 anni fa, alto 166 centimetri, Oscar Valdez è molto popolare negli Stati Uniti per il suo stile aggressivo che è da sempre il preferito dal pubblico americano ed infatti ha sostenuto 22 dei suoi 24 combattimenti negli USA (gli altri due in patria). Ha vinto il mondiale dei pesi piuma WBO il 23 luglio 2016 a Las Vegas demolendo in due riprese l’argentino Matias Carlos Adrian Rueda e ha difeso il titolo quattro volte.

In Italia il mondiale Tommasone-Valdez sarà trasmesso in diretta da DAZN insieme agli altri 3 incontri titolati della serata (Sergey Kovalev vs Eleider Alvarez per il campionato mondiale dei mediomassimi WBO, Isa Chaniev vs Richard Commey per il titolo mondiale dei leggeri IBF e Diego Magdaleno vs Teofimo Lopez per la corona del Nord America dei leggeri NABF).

Comunicato Tricolore Olmedo- Consultivo 2018,programma 2019

In attesa dell’uscita delle classifiche federali di merito relative al 2018, in cui l’ambizione è quella di confermare per il quinto anno consecutivo il primato regionale e magari di migliorare il sesto posto nazionale su circa novecento società attive sul territorio italiano, la Boxe Tricolore Olmedo si è ritrovata nei giorni scorsi per il rinnovo delle cariche sociali e per fare il punto su quanto realizzato nell’anno appena concluso e sugli ambiziosi progetti futuri.
Durante il consiglio direttivo Franco Gualerzi è stato confermato presidente, Andrea Tamagnini vicepresidente, Luca Quintavalli (che è anche main sponsor con la sua Olmedo e presidente della Reggio Audace Fc) direttore sportivo, Sergio Cavallari (il deus ex machina di tutto il movimento) consigliere alla promozione sportiva, Luisa Santoro segretaria amministrativa, Emiliano Martinelli consigliere con delega alla promozione dell’immagine e Giuseppe Riva consigliere addetto ai rapporti interregionali.
Confermato in blocco lo staff tecnico, composto dai maestri Michael Galli e Massimo Bertozzi operativi nella palestra del Mirabello e da Valentino Manca e Angelo Iodice in quella di Cella.
 
2018. Quello passato è stato un anno ricco di novità e successi, che ha visto la Tricolore Olmedo aprire una seconda palestra (a Cella) ed organizzare undici manifestazioni nel territorio reggiano, tra cui la partecipazione in luglio in piazza della Vittoria ai Giochi del Tricolore, i campionati regionali giovanili in settembre a Guastalla ed il Santo Stefano Pugilistico in dicembre al Palahockey. Sono stati presentati sul ring oltre trenta pugili (con l’85% di risultati positivi), tra cui i neoprofessionisti Mattia ‘Lo Spartano’ De Bianchi, peso supergallo atleta di punta di tutto il movimento, e ‘Big’ George Painstil, potente peso medio, chiamati a far rivivere i fasti d’oro del professionismo reggiano ed imbattuti a fine 2018.
 
2019. Il nome dello ‘Spartano’ De Bianchi sarà in cima al cartellone anche per quanto riguarda il nuovo anno, per cui il consiglio direttivo ha messo a punto progetti altrettanto ambiziosi. Il primo importante appuntamento ufficiale è fissato per il fine settimana di sabato 2 e domenica 3 marzo allo stadio Mirabello, con l’organizzazione per conto della Federazione Pugilistica Italiana dei Campionati Regionali Giovanili, in cui saranno impegnate tutte le giovani promesse della Olmedo. Sabato 2 concluderà la serata il quarto match da professionista del lanciatissimo De Bianchi, che ha già nel mirino il titolo italiano della categoria: il suo quarto avversario, dopo aver messo in riga Di Bartolo, Gabinashvili e Savic, dovrebbe essere il ligure di origine kosovara Ergin Raca.
Il Consiglio ha deciso l'organizzazione dei prossimi campionati regionali previsti per il 2/3 Marzo presso il Mirabello.
Nell'occasione SABATO 2 Marzo combatterà anche lo "Spartano" De Bianchi Mattia.
Ora vedi come impostare il tutto dando risalto al rientro a Reggio di MATTIA DE BIANCHI.
 Cavallari De Bianchi e Quintavallijpg
Nella foto dall’alto: Mattia De BIanchi con Cavallari e Quintavalli a bordo ring">

I risultati della riunione di sabato scorso a Prato

Laurea "honoris causa" a Patrizio Oliva, oro a Mosca 1980

UniversitàFoggia

(Comunicato Stampa Univeristà di Foggia)- 

Il M.I.U.R. ne ha autorizzato il conferimento, da stabilire la data in cui l’ex campione mondiale e olimpionico sarà a Foggia per la cerimonia.

Su iniziativa del corso di laurea in “Scienze delle attività motorie e sportive”, accolta dal Ministero la proposta di riconoscere l’impegno «che l’atleta ha profuso anche in favore di giovani socialmente a rischio».

«Per il profilo agonistico che ne ha caratterizzato la carriera in ambito nazionale e internazionale; per il notevole contributo reso allo sport sia come atleta che come allenatore; quindi per l’importante impegno profuso in favore dei giovani socialmente a rischio». Questa la motivazione alla base dell’autorizzazione ufficiale, rilasciata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al conferimento della laurea honoris causa in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (Classe LM-67) all’ex pugile Patrizio Oliva.

Proposta dal prof. Pietro Mango (in qualità di professore associato di Metodi e didattiche delle attività sportive), il conferimento della honoris causa a Patrizio Oliva ha osservato il consueto iteraccademico e amministrativo, venendo approvata prima dal consiglio del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale nella seduta del 29 marzo 2018, e successivamente dal Senato accademico dell’Università di Foggia l’11 aprile 2018. Infine, lo scorso 18 dicembre, il decisivo pronunciamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

OlivaOlimpionico

Dunque Patrizio Oliva sarà dottore in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, la stessa laurea conseguita dall’ex calciatore e oggi allenatore Antonio Conte (che però ha compiuto regolare carriera universitaria, laureandosi all’Università di Foggia il 23 ottobre 2008 con valutazione finale di 110 e Lode). Cavaliere dell’Ordine di Malta e Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Patrizio Oliva è stato soprattutto un grande pugile: probabilmente uno dei più grandi nella storia della boxe italiana. Dopo una brillante carriera da dilettante culminata nel titolo europeo della categoria “Leggeri” (1978), due anni dopo ha conquistato la medaglia d’oro e il titolo di campione olimpionico a Mosca (1980) della categoria “Superleggeri”. Diventato pugileprofessionista, dopo aver conseguito 93 vittorie in 96 incontri Patrizio Oliva è stato anche campione europeo (1983) della categoria “Superleggeri”, quindi campione del mondo (1986) della categoria “Superleggeri” e, infine, campione europeo (1990) della categoria “Welter”. Abbandonato il ring con un palmares da professionista di 57 vittorie in 59 incontri, come allenatore è stato a lungo Commissario tecnico della nazionale italiana di pugilato, ottenendo il grande risultato – tra i molti altri successi conseguiti – di ben 5 medaglie d’oro, 2 d’argento e 2 di bronzo ai Giochi del Mediterraneo di Bari (1997). Molto attivo anche al di fuori del ring, Oliva si è distinto per il recupero di giovani atleti dalle possibili devianze sociali e dal consumo di sostanze stupefacenti: un’attività che, molto spesso, l’ha portato nelle scuole e nelle università a parlare del profilo più nobile dello sport, del suo aspetto aggregante, formativo ed educativo anche in assenza di risultati, vittorie e profitti. «Sarà un’importante occasione di confronto anche per i nostri studenti – spiega il prof. Lorenzo Lo Muzio, direttore del Dipartimento Medicina clinica e sperimentale – una giornata in cui saranno al centro i valori dello sport e la sua straordinaria forza rivoluzionariaovviamente intesa in senso positivo. Gli studenti in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” saranno contenti di ascoltare, dalla viva voce di un campione come Patrizio Oliva, la testimonianza di chi ha inseguito un sogno fino a raggiungerlo, fino a realizzarlo. L’amore per lo sport ha segnato gran parte della sua vita, ma altrettanto lodevole è stato il suo impegno sociale concretizzatosi nel recupero di ragazzi difficili attraverso la boxe e lo sport in genere, dimostrazione concreta dell’amore per la sua terra. La sua vita è un esempio di come lo sport possa essere uno dei più efficaci mezzi di inclusione e aggregazione per i ragazzi, soprattutto per quelli che sono cresciuti in un ambiente povero e governato, direttamente o indirettamente, dalla criminalità. Lo sport e la cultura possono salvare i giovani dalla strada».

Resta da stabilire, insieme al neo laureato dell’Università di Foggia, la data della cerimonia del conferimento, che potrebbe verosimilmente avvenire entro la prossima primavera.«Abbiamo fatto diversi investimenti per il corso di laurea in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate”, a cominciare dalla ristrutturazione dei luoghi in cui lezioni e attività si tengono ogni giorno. Abbiamo investito risorse che forse mai prima erano state investite, a conferma del fatto che abbiamo compreso pienamente le potenzialità di un corso di laurea che attrae studenti anche da altre regioni italiane. La giornata con Patrizio Oliva rientra in una serie di iniziative collaterali a questo impegno, nella speranza che questo corso possa essere definitivamente valorizzato, come merita, anche dalle istituzioni locali e territoriali: “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” è un corso di laurea che non tutte le università possono vantare di avererappresenta dunque una prerogativa che dev’essere sfruttata al meglio anche dalla componente sociale che circonda l’istituzione accademica. Il nostro impegno, a sostegno di questo corso, è dimostrato dalle molte iniziative, come il riconoscimento della doppia carriera Studente/Atleta che consente a diversi universitari, per la più parte iscritti proprio a “Scienze motorie”, di continuare a coltivare anche a livello agonistico gli sforzi e gli impegni che profondono nello sport senza per questo dover rinunciare al loro desiderio di studio».

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