(Ponce, a sinistra, controlla Mamani)
Ieri notte, sul ring del Club Atlético y Social Villa Calzada di Buenos Aires, il 22enne welter argentino Jeremias Nicolas Ponce (19-0-0: 13 ko), dall'alto dei suoi 183 cm. di statura, ha confermato davvero di non essere un pugile "qualunque". Ha infatti conquistato la cintura Fedebol Wba della categoria ai danni del detentore, imbattuto come lui e in possesso di notevole potenza, il 26enne boliviano di La Paz Humberto Santos “El Feroz” Mamani (13-0-0; 6 ko), fermato dall'arbitro al 3° round, dopo un conteggio al 2° e un altro nella ripresa successiva, ma sempre in piedi e per colpi al corpo. Mamani, brevilineo con tipici tratti da indio e in stridente contrasto con il fisico di Ponce, ha subito sin dall'inizio il suo martellante jab sinistro e va sottolineato che l'argentino ha evidenziato notevolissimi progressi sul piano della velocità e un'ampia varietà di colpi. Oltre al jab sinistro, il diretto destro e i montanti con entrambe le mani al corpo lo rendono assai pericoloso, perché certo la dinamite non gli fa difetto sotto i guantoni. Mamani ha cominciato a soffrire lo strapotere tecnico e fisico dello sfidante sin dall'inizio, subendo con smorfie mal celate le "bombe" che gli piovevano addosso. Ha tentato con improvvisi attacchi a due mani di rompere l'assedio, ma quasi mai ha trovato il bersaglio perché Ponce, sfruttando la propria altezza, si è sempre sottratto senza problemi a tali coraggiosi "blitz". Forse l'arbitro avrebbe anche potuto fare continuare il match, ma si sarebbe solo rinviato un finale già scritto.
Jeremias Nicolas Ponce ha fatto capire di potere essere il welter sudamericano del futuro e la verde età, nonché i rapidissimi miglioramenti fatti registrare anche rispetto al combattimento vinto per kot sul nostro Lomasto appena nello scorso febbraio indicano che i margini per crescere ulteriormente sono ancora ampi.
Ora lo si attende ad ulteriore balzo in avanti.