Il pugilato italiano piante la scomparsa di Ernesto Bergamasco deceduto oggi a Torre Annunziata all’età di 74 anni.
Campione italiano dilettanti nel 1971 e nel 1972, nella categoria super leggeri rappresentò il nostro paese in numerose competizioni internazionali e sopratutto ai giochi olimpici di Monaco 1972 dove venne eliminato al primo turno dal thailandese Srisook Buntoe.
Passò professionista subito dopo la fine dell’esperienza olimpica, ottenendo un struscia vincente di 19 incontri.
Nel settembre del 1974 venne però battuto in due riprese a Udine da Bruno Freschi nel match valido per il titolo italiano della categoria.
Quattro anni dopo, nel febbraio 1978 a Milano, ebbe una seconda occasione di diventare campione italiano ma venne fermato per kot alla ottava ripresa da Giuseppe Martinese, futuro campione europeo della categoria.
Tra questi due incontri combattè con risultati alterni perdendo al cospetto di elementi di buona e ottima quotazione quali Primo Bandini, Andre Hokyk, Dave Boy Green e Juan Jose Jimenez, argentino residente a Pesaro, sfidante al mondiale WBC.
Si ritirò dopo la sconfitta con Martinese con un record di 31-10.
É stato il fondatore della Pugilista Oplonti, dove ha forgiato e portato ai vertici internazionali pugili di grosso valore, tra cui il figlio Raffaele, pluricampione italiano dilettanti, Alfonso Pinto, medaglia d'argento agli Europei 2004 nonché olimpionico ad Atene 2004 e Pietro Aurino, olimpionico ad Atlanta 96 e campione europeo sua tra i dilettanti che tra i professionisti.
Max