La vigilia del mondiale mediomassimi Wbc tra il campione Adonis “Superman" Stevenson e lo sfidante Tavoris “Thunder" Cloud, nel racconto del nostro inviato a Montreal...

Dall’inviato

Dario Torromeo

MONTREAL – C’è qualcosa di strano nell’atteggiamento di Tavoris Cloud. Giovedì non si è presentato alla teleconferenza organizzata dalla HBO. Nessuno del suo clan ha saputo spiegarne l’assenza. Poi, alle operazioni di peso ha sostenuto il ruolo del timido, impiacciato novizio davanti alle provocazioni di Adonis Stevenson, il campione. L’altro lo guardava fisso e lui chiudeva gli occhi. Un brutto segnale, quantomeno di nervosismo.

Adonis Stevenson (nella foto in alto e a fianco) vuole onorare il suo soprannome (Superman) e lancia profezie di devastazione.

“Il ko fa vendere biglietti, fa aumentare i numeri della pay per view, fa crescere la tua quotazione. Me lo ripeteva il mitico Emanuel Steward. Sono sempre stato convinto che avesse ragione. Per questo metterò ko Cloud, gli farò capire cosa sia un vero picchiatore.”

All’angolo avrà Javon Sugar Hill, il nipote del grande maestro di Detroit di cui ha preso il posto nel clan di Stevenson.

“Superman” per interpretare meglio il ruolo del cattivo ha fatto fare gli straordinari al suo barbiere. Un taglio da artista, così si è presentato alle operazioni di peso. Un disegno tribale, simile a quello che Mike Tyson ha tatuato sul volto, che deve avere impegnato notevolmente il figaro di turno.

C’è il sole e fa caldo a Montreal. Le poche nuvole sono tutte in casa dello sfidante che cerca di farsi coraggio.

“Stevenson fino ad oggi non ha affrontato nessuno. Ha battuto Chad Dawson, è vero. Ma quella è stata una storia da un pugno e via. Tutto finito. Nel suo record non ci sono rivali di livello mondiale. Capirà sul ring la differenza.”

Per trovare nuova fiducia ha fatto un salto all’indietro nel tempo e si è rituffato nel calore del vecchio clan. Al suo angolo ci sarà Al Bonanni, il coach di una volta.

Sembrerebbe una sfida tra picchiatori. Ma i record vanno analizzati più a fondo. Stevenson, diventato campione del mondo Wbc al primo match da mediomassimo, ha il pugno pesante. Su questo non ci sono dubbi, lo testimoniano le diciotto conclusioni prima del limite su 21 vittorie, 22 match. Ma Cloud non va molto lontano dalla verità quando mette in dubbio lo spessore degli avversari del pugile haitiano, ormai adottato dal Canada. Anzi, dal Quebec. Se togliamo Dawson e Don George, che comunque ha retto sino a pochi secondi dalla fine, gli altri non occupano certo posti di primo piano nel ranking mondiale.

Ma Stevenson si è comunque dimostrato un campione nel momento stesso in cui è stato chiamato a farlo. Ha messo ko Chad Dawson dopo 108 secondi. Il perfetto gancio sinistro che è andato a schiantarsi tra orecchio e tempia dell’americano ha posto di diritto quest’uomo, che domenica scorsa ha festeggiato i 36 anni, in cima alla categoria. E’ stato un autentico capolavoro.

Tavoris Cloud (nella foto, a sinistra, dopo il peso assieme a Stevenson) è un picchiatore che fatica a rispettare la definizione. L’ultimo vero knock out lo ha ottenuto il 28 marzo del 2008. E, aggiungo, da quel giorno in poi ha combattuto davvero poco. Da quando ha firmato il contratto che lo lega a Don King (datato 2010) ha disputato solo quattro incontri, quello di stasera sarà il quinto. Ed è reduce da un match in cui si è trovato a interpretare il personaggio dell’alunno davanti a un Bernard Hopkins che gli ha impartito una vera lezione di boxe.

Sembrerebbe un match dall’esito scontato, con Superman a prendersi il ruolo di netto favorito. Ma la boxe non è mai così ovvia, banale. Cloud pratica un pugilato elementare, ma solido. Si muove meglio alla corta distanza, sa fare pressione, ha in repertorio una buona varietà di colpi al corpo. Ha maggiore esperienza, sia nella categoria (ne è stato campione Ibf per tre anni) che sul piano dei rivali superati: Gabriel Campillo, Glen Johnson, Fulgencio Zuniga, Clinton Woods, Julio Cesar Gonzalez.

Stevenson dovrà stare bene attento a non accettare il giochino. Dicono tema chi lo attacca. E Cloud sa attaccare anche in modo sporco, lega e colpisce. Il nativo di Port au Prince avrà nel suo sinistro da mancino puro l’arma magica per confermare quello che quasi tutti pensano. I pronostici della vigilia, soprattutto qui a Montreal, sono a senso unico.

Il Wbc ha concesso una deroga speciale per questa difesa volontaria. Lo sfidante ufficiale Tony Bellew ha fatto un po’ di storie, poi si è messo da parte. Gli hanno detto che il 30 novembre affronterà il vincitore. Sempre qui, al Bell Center di Montreal. E lui si è calmato.

Nessuna sorpresa al peso. Facile Adonis Stevenson (78.834 kg), con un po’ di affanno Tavoris Cloud (79.197, a soli 181 grammi dal limite della categoria).

In programma anche Giuseppe Lauri. Affronterà Kevin Bizier, numero 3 dell’Ibf, che torna sul ring dopo un infortunio alla caviglia destra. Per il pugile canadese una buona prestazione vorrebbe dire l’inserimento in cartellone nella grande riunione di fine novembre. Per Lauri un impegno quanto mai difficile contro un rivale dal pugno molto pesante.

PROGRAMMA (Bell Center, Montreal, organizzazione GYM Yvon Michel Group. Inizio ore 1 a.m. del 29 settembre in Italia) Mediomassimi: Beterbiev (1+, 1ko, Rus) c Sounders (23+ 22- 2=, 10 ko, Usa): welter: Bizier (20+, 14 ko, Can) c Giuseppe Lauri (53+ 14-, 21 ko, Ita); welter: Decarie (27+ 2-, 7ko, Can) c Larbi (17+ 3- 2=, 5 ko, Fra); medi: Laumieux (29+ 2-, 28 ko, Can) c Upshaw (15+ 10- 2=, 7 ko, Usa); mediomassimi: Alvarez (12+, 8ko, Can) c Miranda (35+ 8-, 30 ko, Col); mediomassimi: Pascal (22+ 2- 1=, 16 ko, Can) c Blades (23+ 4- 2=, 16 ko, Usa); mediomassimi (campionato del mondo Wbc, 12x3) Adonis “Superman” Stevenson (d, 21+ 1- , 18 ko, Can) c Tavoris “Thunder” Cloud (24+ 1-, 19 ko, Usa). Arbitro: Michael Griffin; giudici: Steve Morrow, Daniel Van de Wiele, Calude Paquette.