logo facebook

SEGUICI SU FACEBOOK

Bordo Ring

La verità sul caso Giulia Grenci

Grenci11 copy copyEsclusa dagli Europei perché “troppo forte", fuori dai campionati italiani perché “poco forte". La ragazza ci racconta la sua assurda storia...


Una storia assurda, un labirinto senza uscite. Una ragazza che ama il pugilato e non può praticarlo in Italia. O meglio, per lei risulta particolarmente difficile salire sul ring. Giulia “Silver Cloud” Grenci è giudicata “poco forte” in sede nazionale, “troppo forte” in sede europea/mondiale. Siamo seri, per favore.

Prima di andare avanti, ascoltiamola.

Come mai non hai partecipato ai campionati italiani a Padova?

“Perché secondo me sarebbe stato inutile... andare lì, magari vincerli e vedere entrare in Nazionale, sogno di ogni dilettante me compresa, la seconda che tu hai battuto. In più ero stata messa tra le riserve. E qui allora sorge una domanda: non posso combattere in competizioni internazionali perché sono professionista di kick, quindi troppo forte. Però sono troppo poco forte e non ho punteggio per competere in Italia, quindi vengo inserita come riserva. Me lo spieghi il senso? Allora, dato che non sono ipocrita, non ci sono andata.”

Qualcuno ha cercato di trovare una soluzione a questa incongruenza?

“Mi è stato detto che si sarebbe cercata una soluzione, che io non ho visto. Nè tantomeno ho visto o sentito persone che la cercavano, tranne il mio maestro Emiliano Rotondi e il team del Lazio Women Boxing Tour composto da Francesca Giordano, Daniela Valeri e Franco Piatti. Nessuno sa rispondere alle mie domande. Ovviamente se non riuscissi a trovare una soluzione nel dilettantismo, potrei tentare l’avventura nei professinisti. A 22 anni… Mah!”

Sai che non potrai più fare Europei, Mondiali o Olimpiadi?

“In un certo senso l’Aiba, da quanto ne so, mi ha “radiato” da ogni competizione a carattere internazionale a partire dai campionati Eubc che si sono svolti in Ungheria.”

In Federazione cosa dicono?

“Abbiamo parlato con Flavio D'Ambrosi al comitato regionale. Ho parlato con il tecnico Renzini e con il colonnello Borghino, vice presidente della federazione, mentre eravamo in Ungheria. Loro "si sono battuti" per me ignorando però quello che gli dicevo a proposito dell'attività promozionale e non professionistica prevista dalla kickboxing che io avevo svolto. Gli avevo suggerito anche di chiamare il Coni in quanto la kick è una disciplina associata e il Coni stesso ne riconosce e regola lo statuto come sport non professionistico. Ma credo di aver parlato al vento...”

Ce ne sono altre nella tua situazione?

“Mi chiedo: Veronica Vernocchi ha il doppio dei miei match da professionista nelle arti marziali eppure ha da poco combattuto con la maglia della nazionale (in Svizzera a fine settembre, ndr). Lei sì e io a casa. Lei ha 35 anni, io 22. Complimenti! Prossimo ritiro della nazionale: convocate le campionesse italiane, tra le quali la 69 kg Alessia D'Addario che gode della mia stima, ma anche lei ha svolto attività professionistica in altri sport da combattimento sempre nel 2013. E ora partirà per un torneo in Germania. Ho sentito dire che non essendo un torneo tipo Europei o Mondiali, l'Aiba non farà ricerche e quindi non le beccheranno. Bella la vita eh!”

grenci13Come ti senti?

“Mi sono ammazzata di allenamento: tre volte al giorno per almeno tre mesi, senza saltare un giorno. Ho perso la sessione di esami all’Università per inseguire questo sogno, ho sacrificato il corpo e la mente seguendo ogni giorno le parole dei tecnici e mi ritrovo a mani vuote. E nemmeno una telefonata per chiedere come sto, per dirmi “Ci dispiace". Nulla, sono un numero: finita io dentro un altra!”

E adesso, proviamo a tirarci un po’ fuori dalla nebbia che avvolge questa storia.

Giulia (foto) non ha il punteggio per passare prima serie: non ha disputato il numero di match indicato dal regolamento (che assegna punti in caso di vittoria o di sconfitta). Non è dunque nella categoria Elite. E’ tuttora II Serie e ai campionati italiani di Padova è stata inserita come riserva. Ma, mi chiedo e vi chiedo, dove dovrebbe trovare gli stimoli per andare avanti, sino a raccogliere il punteggio necessario, se una volta tagliato il traguardo non potrebbe essere convocata in Nazionale per Europei, Mondiali o Olimpiadi che sono il sogno di qualsiasi dilettante?

L’ostacolo è il comma 2.3.2 del regolamento Aiba.

Ai Pugili che hanno preso parte a qualsiasi forma di pugilato professionistico o a qualsiasi altro sport da ring professionistico diverso dal pugilato non sarà consentito di gareggiare ad alcun livello, ad eccezione di quanto indicato nei Regolamenti delle Competizioni APB e/o WSB.

E Giulia ha gareggiato nel Full Contact e nella Kick Boxing

Perché è vietato? La spiegazione ufficiale è che questo blocco serve a non mettere a confronto pugili contro colleghe che hanno più esperienza e sono più forti. La domanda che mi faccio è: Full Contact e Kick Boxing non sono ancora sotto l’egida dell’Aiba, non sarà per questo che i professionisti delle due discipline non possono partecipare ai campionati (apparentemente) riservati ai dilettanti?

Anche perché, mi chiedo: quanto è giusta una norma che vieta la partecipazione di una professionista a un torneo dilettantistico, quando i semipro’ delle World Boxing Series e i professionisti dell’Apb potranno disputare le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016?

Ma la cosa non finisce qui. Senza stimoli per la carriera dilettantistica, la Grenci sta dunque pensando di passare al professionismo. Non può farlo nell’Aiba perché ancora non si sono inventati l’APB femminile. Non può farlo neppure per l’Italia, dal momento che la Fpi ha uniformato il suo statuto alle norme della federazione mondiale.

Che deve fare?

Vorrei ricordarvi che Giulia Grenci è la stessa ragazza che dopo aver lavorato sodo in palestra, essersi allenata per mesi con grande impegno, aver percorso le fatiche quotidiane nella ricerca del limite di peso che ogni sport da combattimento impone, si era guadagnata un posto nella nazionale femminile che era volata a Keszthely, in Ungheria, per i Campionati dell’Unione Europea.

Grenci12Giulia Grenci (nella foto, da sinistra: Francesco Damiani, Giulia, il responsabile della nazionale femminile Renzini, il maestro Emiliano Rotondi che la allena per il pugilato )non ha disputato neppure un match di quel torneo. La commissione europea le ha comunicato che non aveva i requisiti per partecipare. Un colpo da maestro della Fpi che ignorava il regolamento.

In quell’occasione il presidente Alberto Brasca aveva dichiarato: “Capisco la ratio della norma, diretta evidentemente a tutelare i pugili dilettanti dall'incontrare avversari in condizioni di svantaggio di esperienza di ring. Anche nel Regolamento Tecnico della FPI ci sono da sempre norme di cautela e di trasparenza su questo punto delicato. Credo, però, che una norma di esclusione pregiudiziale sia una previsione abnorme e preoccupante. Abnorme per la mediocrità del livello tecnico espresso dagli altri sport da ring, del tutto non competitivi con il pugilato, e per la continua proliferazione di sigle e nuove discipline che rendono difficile ogni valutazione. Preoccupante perché la grande maggioranza delle nostre atlete proviene proprio da altri sport da ring, e rinunciarvi in linea di principio sarebbe un colpo durissimo per la crescita del pugilato femminile, almeno in Italia. Verificheremo nei prossimi giorni la possibilità di una rimodulazione di questa norma da parte dell’AIBA, circoscrivendo magari a casi più specifici il significato del concetto di “professionismo”, del tutto risibile se riferito all'attività delle nostre ragazze nei vari sport da ring diversi dal pugilato.

Siamo sempre in attesa del risultato delle verifiche. Nel frattempo, qualcuno in Federazione sa dire a Giulia Grenci che deva fare per uscire da questo labirinto?


GIULIA GRENCI è nata ad Albano Laziale (nei Castelli Romani) 22 anni fa. Vive a Marino. Studia Scienze Infermieristiche presso l'Università di Tor Vergata a Roma. E' tirocinante all'Ospedale Sant'Eugenio. Ha esordito nel pugilato nel 2008. Ha un record di 8 vittorie e 4 sconfitte. Attualmente combatte tra 57 e 60 chili. E' stata campionessa italiana di Full Contact ed ha conquistato il bronzo nella stessa disciplina ai campionati Europei a 65 chili. Il soprannome “Silver Cloud" le è stato dato dal papà, scomparso due anni fa.

RIFERIMENTI

BOXE RING WEB

EDITORE FLAVIO DELL'AMORE

Autorizzazione

Tribunale di Forli' n. 2709

CHI E' ONLINE

Abbiamo 675 ospiti e nessun utente online

FORUM

logo boxeringweb2017c

Il Forum a cura di NonSoloBoxe

Per discutere di Boxe e non solo...

CLICCA SUL BOTTONE
PER ACCEDERE AL FORUM

go