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Bordo Ring

Lomachenko, precoce da sempre

LoAppena nato aveva già i guantoni, a 5 anni in palestra, a 6 il primo match. Il 12 ottobre il debutto, il 25 gennaio sfiderà Salido per il titolo Wbo dei piuma…


Vasyl Lomachenko (nella foto) è stato per sei anni il più bravo dilettante in circolazione. Ha vinto due Mondiali e altrettante Olimpiadi. A Pechino 2008, oro nei piuma, gli è stata assegnata la Coppa Val Barker come migliore pugile dei Giochi. Ha battuto tutti anche a Londra 2012, stavolta nei leggeri.

Fino a quando è rimasto tra i dilettanti erano in pochi a conoscerlo, anche in Ucraina. Per carità, era popolare tra i colleghi, i maestri, i dirigenti, gli appassionati più informati. Ma la fama non era certamente all’altezza dei risultati. Ora il mondo intero lo ha scoperto.

Provo a raccontarvi chi è.

Vasyl Lomachenko è nato il 17 febbraio del 1988 a Bilhorod-Dnistovsk’yj, un’antica città fortezza nell’Ucraina sud-occidentale, a poco meno di cinquanta chilometri dal confine con la Moldavia. Cinquantamila abitanti, ha dato i natali a Elena Cernei: mezzosoprano, musicologo, regista, docente di canto e ricercatrice scientifica sulla voce parlata e cantata insignita, del titolo di Membro Attivo della New York Academy of Sciences.

lomapicLomachenko dice di essere nato con i guantoni sui pugni (la foto sembrerebbe confermare questa affermazione).

L’inizio della mia carriera ha avuto inizio nel ventre di mia madre, una campionessa di ginnastica acrobatica. Dopo l'ospedale sono stato portato a casa, dove papà per prima cosa mi ha messo su i guantoni. E' successo nel luglio del 1988. Poi la mia vita si è spostata all’interno una palestra di boxe. E la cosa più curiosa è che non mi ricordo l'inizio delle lezioni di pugilato, perché mi sembra di essere stato sempre coinvolto con questo sport.” (lo scrive sul suo sito http://www.lomachenko.com, attualmente operativo solo in russo)

Aveva cinque anni quando suo padre Anatoly lo ha portato per la prima volta in palestra. Indossava una canottiera bianca, pantaloncini neri e dei piccoli guantoni rossi. E si batteva con la stessa grinta e determinazione di oggi (potete vederlo in azione nel filmato http://www.youtube.com/watch?v=vmdKFACfBDQ).

E’ stato amore a prima vista. Da ragazzetto gli piaceva imitare Sugar Ray Leonard. Bolo punch, ottimo gioco di gambe, danzava e picchiava. I suoi idoli erano però Muhammad Ali e Roy Jones.

Il papà è sempre stato al suo fianco (il legame tra i due è così forte che il ragazzo si è fatto tatuare, sul fianco sinistro, il volto del genitore sotto la scritta Victory). Allenatore, mentore, padre. E’ a lui che Vasyl aveva chiesto consiglio dopo l’oro ai Mondiali di Milano nel 2009.

Papà, vorrei diventare professionista. Che ne dici?

Potrai farlo solo quando il tuo corpo smetterà di crescere.”

Papà, è meglio l’oro olimpico o il titolo mondiale dei professionisti?

Non ho dubbi. Il trionfo olimpico. Quello dura per sempre.

Non tutto dura in eterno, neppure un grande ideale. E poi il professionismo regala gloria, popolarità e soldi veri.

Vasyl ha una boxe spettacolare che mischia potenza e talento. Un fenomeno del ring. In 397 match da dilettante, l’unica sconfitta nota è quella rimediata nella finale dei Mondiali di Chicago 2007 contro Albert Selimov (16-12 il punteggio). Un verdetto sonoramente fischiato dal pubblico (http://www.youtube.com/watch?v=EUT86UEAlBA).

Che fosse un match nato male, lo rivela un curioso episodio. Lomachenko era solito regalare ai suoi avversari una piccola bandierina ucraina che il papà aveva comprato davanti al Monastero di Kievo Pechersk a Kiev, dove sono nascosti i corpi dei monaci mummificati. L’unico ad avere rifiutato l’omaggio era stato proprio Selimov, che Vasyl avrebbe poi dominato (14-7) nella rivincita, al primo turno dei Giochi di Pechino.

Il record ufficiale riporta 396 vittorie e una sconfitta, ma è lo stesso Lomachenko ad ammettere (sempre sul suo sito) che almeno un pari c’è stato… anche se aveva solo sei anni!

Ricordo il primo incontro, l’ho disputato nel torneo "Speranze". Ho combattuto contro un ragazzo di due anni più grande e più pesante di circa cinque chili! Ho vinto quella battaglia, ma i giudici hanno decretato un pareggio. Volevano evitare che il ragazzo rimanesse sconvolto.  Così hanno poi spiegato a me ed a papà… Era tutto organizzato!

Lomachenko ha forza, ma anche mascella resistente. Un solo atterramento nella storia nota. E’ accaduto nel 2007, evidentemente un anno maledetto, a Odessa. Giù nella ripresa iniziale, ma recupero immediato e vittoria per ko.

Ama l’hockey ghiaccio, sognava di diventare un giocatore famoso proprio in questo sport, e adora le macchine. Gli piace guidare auto sportive.

Dice di avere un segreto nella sua dieta: lo strutto. Fatico a credergli, ma forse solo perché sono ignorante in materia di alimentazione.

E’ uno dei leader di una nazione che vive da protagonista nell’universo pugilistico. Quattro gli ori (più un argento) nei Mondiali dilettanti di Baku 2011. Due i campioni del mondo dei pesi massimi con i fratelli Vitali e Wladimir Klitschko che dominano la scena da anni.

Mancino, fa male con entrambe le mani. Re tra i pesi piuma (nei 57 chili, prima che l’avvento del pugilato femminile non imponesse l’abolizione di questa categoria), dopo i Mondiali di Milano 2009 è passato tra i leggeri (60 chili).

Ha fatto il grande salto dopo l’Olimpiade inglese. E’ passato professionista con la Top Rank di Bob Arum. Niente ingaggio multimilionario, ma un programma spericolato e molto ben pagato.

lomsalidoHa fatto il suo esordio il 12 ottobre a Las Vegas (nella foto una fase del match contro Ramirez, Lomachenko è a sinistra), contro un uomo in classifica mondiale (7 della Wbo) e sulla distanza delle dieci riprese. Ha chiuso con un ko alla quarta, dopo aver dominato per tutti i round Josè Ramirez (http://www.youtube.com/watch?v=lHzdrC04-H0).

E adesso, il 25 gennaio (The Teather del Madison Square Garden di New York), darà l’assalto del titolo Wbo dei pesi piuma detenuto da Orlando Salido.

Il tentativo non rappresenta un record. Il 22 agosto del 1957 Pete Rademacher affrontò Floyd Patterson per il mondiale dei pesi massimi. Campione olimpico a Melbourne 1956, era all’esordio al professionismo. Perse per ko 6 dopo essere stato atterrato sei volte, ma anche dopo aver messo kd il campione nel secondo round.

Quello di Lomachenko potrebbe diventare un record se il titolo riuscisse a conquistarlo. Saensak Muansuring ha debuttato battendo per ko 1 Barro, ha proseguito superando per kot 7 Furuyama. Poi, il 15 luglio 1975 ha conquistato il mondiale dei superleggeri ingliggendo un ko all’ottavo round a Perico Fernandez. Era al terzo match.

Record dunque per Lomachenko in caso di vittoria?

Il dubbio è su come considerare i suoi sei incontri (tutti vinti) nelle Wsb (ecco il record, come riportato sul sito online http://www.fightfax.com/).

Ff

Sostengo da tempo che quello delle World Series of Boxing non è il vero professionismo. Perché ai pugili è vietato confrontarsi con i migliori, perché non tutti possono parteciparvi. Ma si combatte senza casco, al limite dei 5/7 round, le categorie sono al limite di peso dei professionisti, si viene ricompensati con denaro, si usano guantoni da 10 once fino ai superwelter, da 8 dai medi in su. E allora?

Io dico che dal punto di vista qualitativo le Wsb non possono essere considerate professionismo, ma un ibrido di difficile collocazione. Ma se si entra sul piano delle statistiche allora il record di Lomachenko è di sette vittorie e l’appuntamento con la storia non è più possibile.

Ma non sarà questo giochino, usato da chi ha tutto l'interesse a promuovere la prossima sfida di Lomachenko, a farmi perdere la testa. L’ucraino è un grande pugile, l’ha ampiamente dimostrato a livello dilettantistico. Sono certo che lo confermerà tra i professionisti. Il modo con cui si è sbarazzato di Josè Ramirez rappresenta solo l’inizio di una carriera che potrebbe essere fantastica.

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