logo facebook

SEGUICI SU FACEBOOK

Boxe&Dintorni

Fury-Chisora, perché gli inglesi ci han creduto?

L'eterna ricerca inglese di un grande peso massimo


L'incontro valevole per il titolo europeo dei pesi massimi andato in scena all'ExCel Arena di Londra sabato sera fra Tyson Fury e Derek Chisora è stato un evidente flop dal punto di vista pugilistico. Non è questo però a sorprendere quanto il fatto che qualcuno pensasse potesse essere il contrario. Non è certo la prima volta che un match rivelatosi a senso pateticamente unico sia stato venduto e pubblicizzato come se chi lo avesse organizzato non sapesse che non poteva finire che così. La sola alternativa consisteva nella speranza che Fury distruggesse in poche spettacolari battute  Chisora, non è andata così. Chi scrive ha seguito per mesi sulla stampa specializzata d'oltremanica l'attesa per questo match e non sul web dove gli umori sono più spesso esagitati e assai poco ponderati, eppure Fury-Chisora aveva catalizzato l'attenzione assai più di altri match molto più interessanti, britannici e non. Naturalmente tutto era stato preparato a puntino, crediamo anche gli insulti di Fury in conferenza stampa con tanto di multa comminata dal British Boxing Board of Control (chi l'avrà realmente pagata?). L'infortunio all'ultimo istante di Chisora e il rinvio del match avevano persino alzato il livello di aspettativa.

E' un fatto storico che gli inglesi siano ossessionati dalla ricerca di un grande campione fra i pesi massimi. Per lunghissimo tempo non ne avevano più avuto uno dai tempi di Bob Fitzimmons che tra l'altro era meno inglese di quanto non fosse italiano Johnny Dundee. Quando Joe Louis si era ritirato una prima volta avevano anche cercato di inventarsi un proprio titolo mondiale e incoronare Bruce Woodcock. Questa frenetica ricerca aveva persino provocato il sarcasmo degli americani per i quali gli inglesi erano " horizontal heavyweights", cioè  "pesi massimi orizzontali" nel senso che li si ritrovava puntualmente stesi al tappeto o quasi nelle sfide importanti. Don Cockell, Brian London, Henry Cooper ed altri non avevano terminato i 15 round allora in uso per le sfide mondiali così come avvenuto in seguito ad altri sulle 15 o sulla nuova distanza delle 12 riprese. Frank Bruno aveva sollevato entusiasmi per la sua buona tecnica e la sua accattivante personalità che nascondeva la tendenza alla depressione poi drammaticamente esplosa a carriera terminata, ma la sua fragilità gli aveva impedito di diventare un campione mondiale vero al di là dei fasulli titoli di sigla. Lennox Lewis ha rappresentato una storia ben diversa ma per gli inglesi è sempre stato quel peso massimo che aveva combattuto e vinto per il Canada alle Olimpiadi di Seul del 1988, Canada dove era cresciuto e aveva imparato a boxare. E infatti quando incontrò e battè Bruno gli inglesi erano tutti contro di lui.

Negli ultimi anni la febbre per i pesi massimi è proseguita senza mai abbassarsi. David Haye ha eccitato gli animi dei tifosi ma non il proprio, squagliatosi come neve al sole di fronte a Wladimir Klitschko, e si è coperto di ridicolo invocando un infortunio alla punta di un piede. David Price è saltato due volte sulla stessa mina rappresentata da un semipensionato, Tony Thompson, che lui stesso ha riportato in servizio attivo. Tralasciando altri nomi minori la spasmodica ricerca continua ora con Tyson Fury e Anthony Joshua, rinfrancata da una oggettiva povertà di pesi massimi nel mondo alle spalle di un campione come Wladimir Klitschko.  Prendiamo il caso di Anthony Joshua, 25 anni, colui che ha scippato, perchè di scippo si trattò, la medaglia d'oro a Cammarelle alle Olimpiadi di Londra del 2012. Dieci vittorie da professionista, tutte prima del limite, tutte entro la terza ripresa, nove entro la seconda. Già, ma contro chi? Gli ultimi 4 avversari, i soli con un certo nome in passato, avevano una età media di 39 anni!  Ma la febbre è anzi salita nonostante sia lo stesso trainer di Joshua a gettare acqua sul fuoco e a predicare calma.

Tornando a Fury-Chisora, 15.000 spettatori hanno riempito l'ExCel Arena dove saggiamente chi organizzava ha preparato un sottoclou di ben 12 incontri comprendenti il titolo europeo dei medi fra Billy Joe Saunders e il figlio immaturo di Chris Eubank, Eddie Chambers che ora fa lo sparring a Fury e un certo numero di altri incontri più o meno titolati coinvolgenti anche l'ultimo sfidante di Leo Bundu, quel Frankie Gavin su cui gli inglesi continuano a puntare. Un buon modo per evitare problemi e contestazioni e che dimostra comunque che lo stato di salute della boxe inglese è sideralmente più alto di quello della nostra. Verso la fine del match fra Fury e Chisora la folla ha dato evidenti segni di disapprovazione ma la colpa è sua, di averci creduto. Fury colpisce l'immaginario popolare perché è un omone di 2 metri e 6 centimetri, è un gitano, è arrogante e scontroso (intervistarlo è difficilissimo) e picchia duro. Ha un jab destro discreto ma porta spesso i pugni a schiaffo come un novizio e già si sa che non incassa benissimo ed è andato per terra contro Steve Cunningham che è tutto fuorché un vero peso massimo. Prenderlo in faccia è difficile perché è così alto ma, per intenderci, Klitschko, pur più "piccolo" di lui non è "solo" 1 e 87 come Chisora. 

L'impotenza pugilistica di Chisora è stata deprimente ma suvvia, c'era qualcuno che mastichi di boxe che potesse non attendersela? Chisora aveva perso con Fury quando questi era un incerto neopro e allora si disse non fosse preparato. Poi si era fatto notare per tre sconfitte, una immeritata contro Helenius (altro pugile pompato ma scarso) una devastante contro Haye inframmezzata da una resistenza ammirevole contro Vitali Klitschko. Ma, appunto, resistenza. L'ultima fila di 5 vittorie era stata ottenuta contro autentiche mediocrità. Per essere chiari il Vidoz che senza preparazione conquistò il titolo europeo avrebbe tranquillamente battuto Chisora. E sul ring sabato sera si è visto solo quello che si poteva vedere e ci ha tanto ricordato quando i bambini giocano contro gli adulti e scaricano una gragnuola di pugnetti fra le risate dei parenti. Quanto a Fury qualcuno sostiene che sarà il futuro campione del mondo dei pesi massimi. Può essere, quando Wladimir Klitschko si sarà ritirato o se, per una volta, dovesse presentarsi impreparato o disinteressato, viziato da un dominio che sembra noioso anche per lui. Anche se incassare tanhti bigliettoni ha la meglio su qualsiasi tipo di noia. Ma Fury aveva un modo per accreditarsi come una vera grande speranza: disfarsi di Chisora in fretta. Non ne è stato capace dando il suo contributo a un match davvero orribile. Mala tempora!

RIFERIMENTI

BOXE RING WEB

EDITORE FLAVIO DELL'AMORE

Autorizzazione

Tribunale di Forli' n. 2709

CHI E' ONLINE

Abbiamo 576 ospiti e nessun utente online

FORUM

logo boxeringweb2017c

Il Forum a cura di NonSoloBoxe

Per discutere di Boxe e non solo...

CLICCA SUL BOTTONE
PER ACCEDERE AL FORUM

go