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Boxe&Dintorni

La vergogna del pari Bradley-Chaves

Solo un giudice vede il match giusto a Las Vegas

 


Le chiamano "Las Vegas decision" ma sono vere e proprie rapine a mano armata. Questa volta la banda del buco si è installata a bordo ring del Cosmopolitan della città del peccato e dopo aver mandato a vincere il raccomandato Benavidez contro il povero Herrera ha decretato un ridicolo pareggio fra Timothy Bradley e l'argentino Diego Gabriel Chaves in un match che lo statunitense si era in realtà nettamente aggiudicato. Ha visto giusto Burt Clements, sia pure con uno stretto 115-113 mentre Craig Metcalfe aveva 114-114 e Julie Lederman un incredibile 116-112 per Chaves. Anche noi avevamo 116-112 ma per Bradley ovviamente. Sembra che al povero Bradley vogliano far pagare l'incredibile vittoria assegnatagli nel primo match in realtà straperso contro Manny Pacquiao naturalmente sempre qui a Las Vegas. La storia della boxe è costellata di giudizi incredibilmente sbagliati ma averne due di questa portata nella stessa riunione è davvero raro. 

Ma veniamo alla cronaca di un match che è stato bello e combattuto e avrebbe meritato maggiore attenzione, se il problema era l'attenzione, da parte della terna giudicante. Chaves, che ha fama di picchiatore (fama peraltro costruita a danno di avversari non certo di prima fascia) ha subito cercato di attrarre Bradley in un match fatto di dai e prendi, Bradley ci era cascato contro Provodnikov e l'aveva scampata per un capello, giusto riprovarci. Questa volta Bradley non c'è stato, almeno inizialmente. Lo statunitense ha accettato il ritmo altissimo, quasi forsennato ma si è messo a entrare e uscire come lui  sa fare. Chaves, che a volte usa la testa al posto dei pugni, ci ha provato in questo modo nel 2° round ma Bradley, che in tal senso non è  uno stinco di santo, lo ha ripagato di uguale moneta. L'eccellente arbitro Tony Weeks, che parla anche correttamente lo spagnolo, si è fatto subito chiaramente intendere e il problema è finito lì anche se i risultati di due-tre zuccate hanno segnato i pugili in volto, in particolare lo zigomo sinistro di Bradley.

Chaves è riuscito ad attrarre Bradley nel combattimento, come dicono gli inglesi, all'interno della cabina telefonica nel 4° round. Dai e prendi e prendi e dai ma quello che l'argentino non si aspettava era che Bradley avesse la meglio utilizzando meglio il tronco e mettendo a frutto il lavoro fatto in palestra per dare più pepe a dei pugni che ne hanno sempre avuto troppo poco. Perse le prime 5 riprese, almeno per chi vedesse le cose in modo corretto, Chaves ha deciso di ritornare a distanza e ha fatto sorprendentemente molto meglio dimostrando di non essere solo un rude scazzottatore. L'incontro si è fatto più equilibrato ma i colpi migliori li ha messi sempre Bradley, in particolare due splendidi ganci destri alla testa nell'8° round, passati sopra il sinistro dell'argentino. Se Bradley fosse un picchiatore il match sarebbe finito dopo il primo di questi ganci.

Nell'ultimo quarto di match Bradley è stato infastidito dal gonfiore allo zigomo che gli andava chiudendo l'occhio sinistro e Chaves ne ha un po' approfittato ma nell'ultimo round è stato ancora Bradley ad attaccare e a mettere a segno i colpi migliori. Non per due giudici su tre, che andrebbero sospesi.

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