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Boxe&Dintorni

Benavidez batte Herrera con un verdetto vergognoso

Furto a Las Vegas


I raccomandati non ci sono solo in Italia. E' la prima cosa che ci viene in mente a proposito del verdetto, tra l'altro unanime, che ha dato la vittoria al 22enne Jose Benavidez, californiano, contro un altro californiano di 34 anni, Mauricio Herrera, colui al quale era stata sottratta la vittoria anche contro il campione del mondo dei superleggeri Danny Garcia. E nemmeno il discorso del largo ai giovani nella boxe ha senso perché a Benavidez, pugile di buon talento, la sconfitta sarebbe servita a riflettere su un po' di cose ed è ora difficile che questa riflessione avvenga. E pure l'angolo di Benavidez sapeva benissimo come su un cartellino onesto il loro pugile non potesse che essere indietro prima dell'ultima ripresa. E' stato un match molto intenso, soprattutto nella seconda parte, e anche strano perché a chi scrive non è mai capitato di vedere tanti colpi al corpo portati nello stesso match. Ha cominciato Herrera, più basso e con allungo minore, a lavorare di jab e portare colpi al bersaglio grosso con migliore scelta di tempo ma Benavidez non si è fatto pregare per rispondere allo stesso modo. Herrera non è un pugile giovane e ha bisogno delle sue pause ma la cosa sorprendente era che ne avesse bisogno di più proprio il più giovane avversario. I difettii di Benavidez sono attribuibili anche all'inesperienza e al fatto che non abbia mai incontrato un rivale di questo calibro. Certo bisogna pur cominciare ma sarebbe stato meglio attendere ancora un po', tutti discorsi comunque vanificati da un furto in piena regola.

Benavidez certamente fa più male di Herrera, ha provato anche qualche cambio di guardia per la verità senza troppo successo e a corta distanza e spalle alle corde ha ancora molto da imparare come per esempio uscirne lateralmente. Per lunghe fasi Herrera ve lo ha invece costretto colpendo sopra e sotto e troppo sporadici erano i colpi che Benavidez poteva mettere all'interno della guardia di Herrera. La fase più favorevole allo sfidante (in palio c'era un titolo ad interim della WBA detenuto da Herrera) è stata nel 6° round quando una serie di pesanti colpi al corpo ha costretto Herrera ad arretrare alle corde. Lì Benavidez non si è fidato ad affondare i colpi, temeva che Herrera gli stesse tendendo una trappola ed ha lungamente esitato con il risultato che è stato poi Herrara a riprendere le forze e a ribaltare la situazione. E' poi ricomparso il jab di Herrera, i colpi al corpo hanno raggiunto cifre record ma proprio quando avrebbe dovuto essere Benavidez a imporre la giovinezza è stato Herrera a dare battaglia in un finale al calor bianco. 

I signori Max De Luca (116-112), Dave Moretti (117-111) e Erick Cheek (116-112) hanno voluto vedere un altro match e Bob Arum al solito sentitamente ringrazia mentre De La Hoya si mangia il fegato. Noi avevamo 116-113 per Herrera che avrà il difetto di mancare di potenza ma questo incontro l'aveva vinto, senza discussioni.

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