L'arbitro ferma giustamente il russo che stava vincendo

Per la seconda volta di fila Andy Lee vince un match che stava chiaramente perdendo e si porta a casa il titolo di sigla WBO dei pesi medi con una soluzione a sorpresa sul russo Matt Korobov al cosmopolitan di Las Vegas. Si è parlato di colpo fortunato quando Andy Lee mise K.O. John Jackson dopo essere stato letteralmente bastonato per quasi 5 riprese. Questa volta non è che Korobov lo avesse bastonato ma aveva vinto 4 riprese su 5 quando la mannaia di Lee, sotto forma di un gancio destro alla punta del mento al 6° round, ha tolto di mezzo il russo. Nonostante la confusione dell'azione, i due scambiavano a centro ring sbilanciandosi a vicenda, è difficile adesso parlare ancora di fortuna altrimenti dovremmo chiedere all'irlandese di comprare per noi un biglietto della lotteria. Bene ha fatto comunque l'arbitro a fermare Korobov che non era andato a terra ma che se gli avessero chiesto in quel momento se fosse russo o senegalese avrebbe probabilmente risposto di essere senegalese. Fino a quel momento Korobov era stato il migliore grazie a una maggiore precisione e a un jab destro (entrambi i pugili combattono in guardia destra) che fa più male di tanti altri colpi e ha più volte fatto arretrare Lee. Non è che Korobov sia  un pugile che faccia impazzire le folle, è metodico, duro, noioso. Lee non ha fatto granchè contro di lui se non portare qualche buon gancio agendo da incontrista però quel colpo vincente l'ha messo lui. Korobov ha probabilmente sbagliato abbandonando un atteggiamento di prudente aggressività, lo ha fatto per una frazione di secondo ed è stato punito. E dire che Lee era la terza scelta come avversario per un titolo lasciato vacante da Peter Quillin, difatti lo stesso Quillin si era rifiutato di prendere in considerazione Korobov e poi l'inglese Billy Joe Saunders aveva rifiutato l'opportunità preferendo battersi contro il figlio di Chris Eubank. Il russo trapiantato negli Stati Uniti dovrà risalire la china ora e gli sarà molto difficile. Sarà invece contento lassù Emanuel Steward che si è tenuto in casa 6 anni Andy Lee prima di morire e nel quale credeva. Certo questo non è un titolo mondiale e nessuno meglio di Steward lo sapeva perfettamente ma la vittoria ha un suo peso comunque.