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La Boxe nella storia

il primo Rocky italoamericano: Rocco Tozzo, detto Rocky Kansas, campione 1925

Il primo Rocky Rocco Tozzo ci aveva già provato nel ‘22. Aveva passato una vita sul ring e quel giorno di febbraio del 1922 al Madison Square Garden aveva accarezzato il sogno di tutta la vita… diventare campione del mondo dei leggeri!.

.777666555 Rocky Kansas CANCELLA

Ma aveva trovato un ostacolo insormontabile: “The Ghetto Wizard” Benny Leonard, uno dei pugili più forti di tutti i tempi… la sua bestia nera.

Era abituato a combattere contro fuoriclasse… Benny Leonard( foto Rocky vs  Leonard ) lo aveva già incontrato due volte, e poi Johnny Dundee, Johnny Kilbane, Ad Wolgast… tutti affrontati più volte e anche battuti.

Rocco combatteva dal 1911, e si presentava sul ring  con il nome di battaglia di Rocky Kansas… tutti lo conoscevano come Rocky Kansas, “the little Hercules”… “il piccolo Ercole”. Kansas come suo fratello maggiore Giuseppe, che combatteva come Joe “Kid” Kansas e tra il 1909 e il 1919 si costruì un record di 44-16-15 nei pesi leggeri. Tony, il più piccolo e il solo dei tre ad essere nato negli Stati Uniti, conservò sul ring il proprio cognome e nel decennio 1927-1937 ottenne un 50-18-10 da peso medio.

Una famiglia di pugili che alla boxe ha dato veramente tanto. Rocco era nato a San Fele, in provincia di Potenza, tra il 1890 e il 1893 e ancora piccolissimo partì con i genitori e il fratello maggiore, via mare, alla volta di Ellis Island, per poi trasferirsi a Buffalo dove sui documenti americani risulta erroneamente essere nato il 21 Aprile 1895.

Benny Leonard boxed Rocky Kansas 100 years ago on 10th Feb 1922

Sono passati quasi quattro anni dal primo tentativo mondiale contro Benny Leonard. Benny ha annunciato il suo ritiro dal ring il 15 Gennaio e il 13 Luglio Jimmy Goodrich, il cui vero nome è James Edward Moran, concittadino di Rocky in quel di Buffalo, si era preso il titolo dei leggeri battendo al secondo round il fino ad allora imbattuto cileno Stanyslaus Loayza. Rocky ha trentadue e passa anni sulle spalle e 160 incontri sulle spalle. E’ la sua ultima occasione… non ne avrà un’altra.

E’ il 7 Dicembre 1925 e il ring è il Broadway Auditorium di Buffalo, pieno fino all’ultimo posto di sostenitori dell’uno e dell’altro pugile di casa. Rocky Kansas sale sul ring forte di un record di 61-9-5, 37 KO, ai quali si aggiungono almeno 85 No Decision che porterebbero il suo record effettivo a un 119-25-15 in quasi quindici anni di attività.

E vuole quello che sogna da quando ha iniziato: il Titolo del Mondo dei pesi Leggeri. Rocky è alto solo 157 cm contro i 163 del suo avversario, ma è più potente, ha una boxe estremamente aggressiva ed una mascella di ferro. Goodrich fatica a contenerlo. La cronaca racconta di un match estremamente vivace condotto da Rocky a un ritmo indiavolato fin dal primo minuto. Rocky si aggiudica tutte le riprese fino al tredicesimo. Goodrich, sentendo che ormai aveva bisogno solo del KO per poter conservare il titolo, ha una reazione d’orgoglio negli ultimi due, quando il ritmo dell’italoamericano inevitabilmente è calato. Ma il risultato è ormai segnato. Dopo quarantacinque minuti di lotta l’ultimo gong.

Rocky alza le braccia ancor prima dell’annuncio del verdetto che gli consegna il Titolo del Mondo dei leggeri. Il Titolo del Mondo, il sogno di una vita. La cintura di Campione del Mondo del NYSAC (il New York State Athletic Commission) e il riconoscimento come tale di “The Ring “ di Nat Fleischer.

L’Associated Press riporta testualmente: “In un emozionante incontro in quindici round pieno di azione ogni secondo, il veterano sfidante ha superato il campione ed ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato di vincere più di vent’anni fa.” Nel Marzo del 1926 Rocky Kansas coglie due successi senza titolo in palio, poi alla prima difesa, nel mese di Luglio a Chicago, cede ai punti al futuro Hall of Fame Sammy Mandell, il cui vero nome è Salvatore Mandalà di Piana degli Albanesi, in Sicilia. E con questo match termina anche la sua avventura sul ring, a parte un rientro per un match senza pretese nel ‘32. Nella sua carriera guadagnò parecchio e al termine Rocky aveva messo da parte una bella somma di denaro per il suo futuro, 200.000 dollari. Ma purtroppo perse tutto a causa della grande depressione del ‘29.

Ricostruì la sua vita come operaio specializzato nel ramo delle costruzioni prima a New York e poi nella sua Buffalo. Morì di tumore il 10 Gennaio 1954. E’ lui il primo Rocky italoamericano, il primo di quelli celebrati da Sylvester Stallone con il suo “Rocky Balboa”… Graziano, re dei medi, e Maciano, unico imbattuto di sempre fra i pesi massimi. Ma anche Rocky Castellani (69-14-6), che il mondiale dei medi lo sfiorò nel ‘54 battuto ai punti da Bobo Olson… e l’australiano di Ripa Teatina Rocky Mattioli.

Paolo Lantini

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