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Euro 2012/ Che brutta abitudine

Oggi non si parla che di Prandelli. Per la prima volta fioccano critiche verso il Commissario Tecnico dell’Italia.

La situazione degli azzurri è quasi paradossale, considerato che potremmo uscire da Euro 2012 se Spagna e Croazia si metteranno d’accordo per un pareggio con gol. La nazionale di Prandelli è una squadra che piace a tutti. Perché nessuno può detestare l’allenatore gentiluomo e nessuno tifa contro questo gruppo di calciatori. Visto che non ci sono né star né prime donne. Ma, ieri Pranelli l’ha fatta grossa. Ha sbagliato i cambi ed ha insistito su Cassano, forse l’attaccante che ha meno possibilità di fare gol all’Europeo. Si impegna tanto il barese, ma le punte devono segnare o almeno devono provarci.

Nel complesso è un Europeo piacevole. Spagna e Germania si confermano le più forti, le altre sono tutte vicine, per questo sarebbe delittuoso uscire subito. L’Irlanda del Trap è la prima squadra matematicamente eliminata, l’Olanda è la vera delusione. Si vedono tanti gol, poche proteste, un solo rigore e una sola espulsione nelle prime quattordici partite. Gli stadi sono sempre pieni. I tifosi fanno sempre festa, ma non tutti, perché purtroppo sta prendendo sempre più piede una cattiva abitudine: i fischi all’inno nazionale.

Anche nelle rivalità più sentite in passato c’è sempre, o quasi, stato rispetto per l’inno nazionale dell’avversario. In Italia di questo non si parla, perché proprio noi in mondovisione siamo stati i primi a fischiare un inno. È successo a Roma quando si giocò la finale di Italia ’90. In campo c’erano la Germania e l’Argentina di Maradona, che in semifinale aveva eliminato l’Italia. Appena suonano le note dell’inno argentino piovono fischi selvaggi da tutto l’Olimpico. La rabbia e l’indignazione di Maradona era fortissima. Il ‘pibe’ alla fine dell’inno viene inquadrato e proferisce una frase poco elegante, che riassumeva lo sdegno per i fischi, che nessuno si aspettava.

Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima. In questi anni il mondo è cambiato quasi completamente e sembra essersi imbarbarito. Prima delle due partite disputate dagli azzurri, i tifosi spagnoli e quelli croati hanno fischiato l’inno di Mameli. Prima di Polonia – Russia, è stato duramente fischiato l’inno russo, che ha ancora le note, ma non le parole, dell’inno sovietico. Prima di Olanda – Germania, i tifosi olandesi hanno riempito di fischi l’inno tedesco. In Polonia e Ucraina si giocheranno ancora tante partite, e molto probabilmente sentiremo ancora tanti fischi poco prima del calcio d’inizio.

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