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Storie di Boxe

Il pugile, l'orgoglio, lo specchio

UomoSpecchio

Aveva smesso da poco di salire sul ring. Stava cercando di riprendere il filo della propria vita restringendo un po' per volta quell'autostrada immensa su cui si era mosso per tanti anni, allargando nel contempo le altre vie e gli altri viottoli più stretti e meno illuminati che aveva troppo trascurato…Il lavoro quotidiano, la famiglia, gli affetti, gli amici. Tutte cose destinate a riempirgli l'esistenza nei decenni che l'aspettavano. Un po' ingrassato rispetto a quando doveva fare i conti con la bilancia, cominciava a riprendere l'abitudine a qualche cena con i coetanei e a parlare di mille argomenti che per lungo tempo gli erano stati estranei. I problemi di lavoro, il calcio, le ragazze, la politica, i pettegolezzi sulle comuni conoscenze. Non amava però rivangare il pugilato. Non era ancora pronto. Se qualcuno ne accennava, provava una specie di dolore, di rovente vuoto agitarsi dentro, come chi é stato abbandonato dal grande amore della propria vita.

Gli amici l'avevano capito e cercavano di sviare il discorso quando qualcuno aggregato al gruppo non si rendeva conto di tale struggente sofferenza.

Una sera, a cena conclusa, mentre era intento a sorseggiare l' "ammazza-caffé", una persona che conosceva da poco seduta quasi davanti a lui lo fissava con una certa insistenza, probabilmente colpito dai segni che sul volto e sulle mani testimoniavano ciò che era stato per vent'anni. Poi…"Ma come ti senti dopo tanto tempo passato a dare e ricevere pugni?-Gli domandò con una curiosità rispettosa ma nello stesso brutale-Non credo che si diventi ricchi a fare il boxeur eppure si devono sopportare tanti sacrifici e spesso ci si fa anche male…".
Il neo ex-pugile depose il bicchierino sul tavolo, mentre attorno era calato il silenzio e gli occhi degli amici lo fissavano…Rimase pensoso per qualche secondo e:
"In effetti non si diventa ricchi. Speravo di pagarmi almeno la casa e mi sono dovuto accontentare invece di pagarne solo la metà-Rispose con calma e scandendo bene le parole-Ho dato e preso tanti colpi. A volte mi sembrava quasi di morire. Per non parlare dei sacrifici fatti in ogni ora di ogni giorno. Eppure rifarei tutto daccapo. Forse persino gratis. Il mio premio, quello che solo io conosco, lo ricevo ogni mattina e ogni sera quando in bagno mi guardo allo specchio e mi vedo un po' ammaccato…Eppure mi sento orgoglioso, felice, appagato per quello che ho fatto. Poco o tanto che sia stato. So di avere vissuto momenti che voi umani…". Sorrise a questa celebre battuta del film Blade Runner! Riprese in mano il bicchierino e concluse: "Nessuno mi potrà mai rubare tutto questo e spero di avere un giorno dei figli a cui raccontarlo. Sono sicuro che saranno contenti di conoscere di cos'é stato capace il loro papà. Sì, rifarei tutto…".
Alzò il bicchierino ed esclamò: "Evviva i pugili! Evviva la boxe…".
Attorno gli amici lo guardarono incantati.
Alcuni avevano gli occhi lucidi.

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